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Richiesta di informazioni da una pers...

Forum discussione della FIGU » Temi di interesse generale » Richiesta di informazioni da una persona non iscritta al forum « Precedente Seguente »

Autore Messaggio


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 348
Registrato: 04-2002
Inviato il domenica 08 febbraio 2015 - 11:59:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Spett FIGU vi scrivo per due motivi o forse tre.

1) Considerando la mia situazione che spesso mi trovo a essere rabbioso contro chi fa del male qualche volta a me ma anche agli altri con pensieri non certo benevoli nei loro confronti e la mia propensione qualche volta ad aiutare anche se ora di meno considerando i danni e le fregature avute. Pensavo a coloro che fanno del male non per necessità ma per scelta come coloro che uccidono sia per soldi e arricchirsi sia per soddisfazione personale e di dominio e che non hanno nessun rimorso anche nel torturare sia animali che persone.

E’ gia da tempo che mi sto domandando cosa sia che determina l’empatia verso gli altri o l’odio naturalmente su chi non ci fa direttamente del male ma lo fa ad altri o un popolo o certi animali. Dalla mia vita ho capito che non è l’educazione dato che mi sono educato da me anche se magari non sono perfetto.

Che voi sappiate e vi è stato passato dai Plejaren è determinato dal super Io o dalla psiche o dal carattere? Questi caratteri sono determinati dal fisico ossia il cervello si forma in un certo modo e poi l’educazione o la vita fa il resto e quindi si nasce crudeli o buoni e poi magari se trovi le situazioni favorevoli o diventi un assassino o un santo o in qualsiasi caso se ci sono le propensioni fisiche anche in situazioni che si trovi tutti buoni verso se stesso può diventare lo stesso un criminale od almeno un cattivo.

In parole povere cosa determina la vita e le emozioni di una persona oltre e più che altro le azioni nel bene e nel male.

2) I Plejaren dicono di essere molto evoluti rispetto a noi e in base a questo avendo letto alcuni resoconti tra Semjase e Billi Meier dove il sig Billi appariva adirato con qualche imprecazione e che la donna cercava di calmare. Ma poi ha cercato di insegnare a Semjase ad essere emotiva e a dire anche lei qualche imprecazione cosa che non le riusciva più di tanto.

Ora in base a questo mi è venuto il dubbio che i Plejaren siano diventati come i cosiddetti vulcaniani di star trek che per evitare altre guerre o errori si condizionano a eliminare le emozioni anche per non creare danno ai loro simili se è vero che sono telepatici. ( Considero anche pericoloso avere certi poteri che se quando uno dorme non ne ha il controllo).

Chiedo quindi se la mia impressione è vera o sono ancora capaci di arrabbiarsi anche loro (oltre alle espressioni di amore che dicono di avere) o sono diventati emotivamente forti e non ci sono emozioni anche momentanee nella loro vita.

Praticamente si sono affidati anche loro solo alla logica o fanno anche loro errori determinati dai loro sentimenti.

3) Ultima domanda si hanno notizie della signora Semjase e di Asket o è meglio che non si sappia niente di loro?

Cordiali saluti Luigi


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 349
Registrato: 04-2002
Inviato il domenica 08 febbraio 2015 - 12:02:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Buongiorno Luigi,

Ogni persona inizia la propria vita in maniera totalmente neutra. Nessuno nasce buono o cattivo in quanto il carattere, la personalità o la consapevolezza materiale, vengono formate e plasmate durante tutta la vita partendo dall'inizio.Questo significa che ogni persona può cambiare sé stessa se lo vuole in qualsiasi momento della propria vita, anche se in gioventù i cambiamenti risultano molto più facili che non in vecchiaia in quanto non devono essere sradicati modi di pensare erronei consolidatisi in anni o decenni.Il carattere viene formato man mano, tanto inconsapevolmente quanto consapevolmente. A tal proposito ci sono 3 periodi nella formazione della personalità detta anche consapevolezza materiale. Contrariamente a quanto ritengono oggi i nostri scienziati, il carattere di base (ted: Grundcharakter) inizia a formarsi già nel grembo materno ove prende forma in funzione delle esperienze derivanti, tanto dagli stimoli esterni, quanto dagli stimoli interni come i pensieri ecc. Dal momento in cui la forma spirituale (spirito o detto anche sé interiore profondo) prende dimora nel cervello del feto a partire dal ventunesimo giorno dal concepimento (per concepimento si intendel'istante in cui avviene la fecondazione dell'ovulo da parte dello spermatozoo), esiste già una seppur minima attività cerebrale ed il cuore inizia a battere. È da questo preciso momento che il feto può essere considerato un essere umano. Dalla nascita sino al 7° anno di vita c'è la seconda fase di formazione durante la quale l'educazione di sé stessi o auto-educazione (ted. Selbsterziehung) unita all'educazione dei genitori è fondamentale nel plasmare la personalità con ripercussioni nel resto della vita. I genitori hanno la possibilità di influenzare notevolmente i pensieri del bambino/a e portano sulle loro spalle una grande responsabilità. Alla seconda fase segue la terza che dura per il resto della vita. Durante la seconda fase, in forma minore, ma soprattutto durante la terza, gioca un ruolo fondamentale la cosiddetta “auto-educazione” (ted: Selbsterziehung) che ogni persona equilibrata e con capacità sana di comprensione può perseguire al fine di forgiare la propria personalità. Essa è infatti determinante tanto al fine di coltivare l'evoluzione della propria consapevolezza materiale, attraverso i pensieri e quindi anche la propria vita, in quanto i pensieri che una persona coltiva formano indirettamente, ma in maniera certa, la persona (personalità) stessa. Questi determinano infatti in sequenza i sentimenti, le azioni e la propria condotta di vita in genere. Una persona, dopo che è nata, sceglie consapevolmente o inconsapevolmente di diventare buona, cattiva, riflessiva, amorevole ecc. a seconda del contesto, ma soprattutto dai pensieri che questa sceglie (nella seconda e soprattutto terza fase) di coltivare e del carattere che – indirettamente tramite i pensieri - sceglie di darsi.

Il ruolo attivo che una persona può esercitare sulla propria stessa formazione è di enorme importanza e viene per la maggiore non considerato in quanto si crede, erroneamente, di essere in totale balìa degli eventi - o della genetica - dalla nascita sino alla morte.
Un aiuto, se non richiesto, può causare problemi maggiori di quelli già in essere in quanto la situazione della persona in difficoltà può peggiorare e la consapevolezza della persona che si vuole aiutare può entrare in stato confusionale. Questa può quindi allontanarsi definitivamente dall'idea di poter essere realmente aiutata. Un aiuto sano ed autentico viene dato solo nel monento in cui viene richiesto poiché, è solo grazie ad una richiesta autentica e sincera che prende vita la predisposizione necessaria a ricevere realmente aiuto. Al contrario, un aiuto non richiesto può generare pensieri di dovere, di coercizione, di sottomissione, di umiliazione, di necessità degenerata, di conversione e di solitudine portanto più danno che beneficio.
Arrabbiarsi per le ingiustizie a cui si assiste è innanzitutto un'ingiustizia verso sé stessi: lo stato di rabbia o di alterazione genera sofferenza insensata ed inutile – o controproducente – nella risoluzione efficace dei problemi reali. Essa priva della lucidità necessaria per vedere le cose realmente per ciò che sono e per prendere la decisione maggiormente appropriata. Quindi volersi bene è il primo passo per fare del bene e per risolvere i problemi, propri e altrui.
I Plejaren sono esseri umani come noi e funzionano come noi. La grossa differenza sta nella presa di autoresponsabilità (o evoluzione spirituale) che nei terrestri è praticamente assente, mentre nei Plejaren è al centro della loro vita e del loro modo di essere. Questa è l'evoluzione spirituale di cui parlano e che calcolano, raffrontandola alla nostra, in diversi milioni di anni. L'autoresponsabilità, individuata, compresa, valutata ed applicata in ogni momento, è stata coltivata per decine di migliaia di anni da queste popolazioni. I Plejaren quindi, nel corso dei millenni, avevano quindi perso un certo senso dell'umorismo. L'umorismo non ha nulla a che fare con emozioni e sentimenti sani e pensieri equilibrati e nemmeno con una vita piena ed evolutiva. I Plejaren ridono, piangono, amano e soffrono proprio come noi, ma in un contesto di intensa autoresponsabilità. Billy ha mostrato loro come riscoprire l'umorismo, cosa che hanno apprezzato e che stanno facendo poco alla volta integrandolo nel loro percorso evolutivo.

Secondo le nostre informazioni stanno bene. Qualche tempo fa Semjase è giunta al centro per parlare con Billy.

Le risposte sono state preparate da Davide Turla della nostra associazione.

Un cordiale saluto

Emilio Zandarin

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