Autore |
Messaggio |
   
Giovanni Iscritto
Messaggio numero: 20 Registrato: 07-2012
| Inviato il venerdì 01 marzo 2013 - 23:17: |
|
Ognuno di noi ha, almeno una volta nella vita, provato a spostare gli oggetti con la forza del pensiero, ovviamente con risultati praticamente nulli. Ma come funziona di preciso il meccanismo della telecinesi, ovvero com'è possibile muovere gli oggetti con la forza del solo pensiero o mente o spirito? E' una domanda che mi pongo spesso e non riesco a trovare risposta. C'è chi addirittura asserisce, che non è possibile. Qual'è questa forza e soprattutto come possiamo svegliare o risvegliare questa facoltà quanto meno nascosta? Grazie. |
   
Davide Moderatore
Messaggio numero: 497 Registrato: 08-2002
| Inviato il mercoledì 27 marzo 2013 - 20:32: |
|
Salve, è certamente possibile muovere gli oggetti con il pensiero. Non c'è nulla che non possa essere conseguito da una persona se questa, nella consapevolezza delle proprie forze, delle proprie possibilità e della potenza dei propri pensieri, dedica da sé di coltivare determinate caratteristiche che, tramite l'esercizio, la perseveranza, l'impegno e la visione neutra della realtà, possono nascere, rafforzarsi ed essere utilizzate nella maniera più gradita. La telecinesi (o psicocinesi) è la capacità di muovere gli oggetti per mezzo delle forze generate dalla propria consapevolezza, senza alcun contatto fisico. Maggiori sono le dimensioni dell'oggetto che si vuole spostare, maggiori sono le forze della consapevolezza che devono essere impiegate. Al livello evolutivo medio dell'umanità terrestre non è possibile spostare nemmeno una formica con il pensiero. Un esempio: i propri pensieri nascono nella consapevolezza materiale. Se una persona fatica a controllare qualcosa che nasce dentro di sé -e a cui si ha accesso diretto- come i pensieri (proprio nella consapevolezza), si può comprendere quanta strada deve essere fatta per imparare a controllare qualcosa (oggetti) al di fuori del proprio corpo. Ma con l'esercizio e la costanza nulla è precluso al successo. Ad alcune persone servono mesi, ad altri anni o innumerevoli vite. E tutto ciò che di vero che viene realmente appreso in questa vita e di cui si è diventati consapevoli per quanto concerne la spiritualità (saggezza acquisita tramite la conoscenza e l'esperienza vissuta sul campo) non va più perduto, ma viene portato avanti nella vita successiva a livello di impulsi. Sarà libera discrezione della personalità successiva (nella prossima vita) decidere se dare ascolto o meno a tali impulsi, coltivarli e continuare sulla via della propria evoluzione acquisendo sempre maggiore saggezza e tendendo a traguardi sempre più elevati. Uno strumento indispensabile è la meditazione e la concentrazione. Ci sono due libri scritti da Billy (disponibili per ora solo in tedesco) ovvero : “Einführung in die Meditation” e “Meditation aus klarer Sicht”. Entrambi spiegano passo dopo passo ed in maniera neutra che sorta di lavoro personale va fatto per esercitare la meditazione in maniera corretta. Abbiamo in programma di tradurre questi libri in italiano nei prossimi anni. Un saluto, Davide |
   
Giovanni Iscritto
Messaggio numero: 22 Registrato: 07-2012
| Inviato il venerdì 29 marzo 2013 - 19:53: |
|
Grazie per la spiegazione Davide. In altre parole prima di muovere qualsiasi oggetto a noi esterno, con la forza dei nostri pensieri dovremmo, beh come dire... sentirlo dentro di noi. Cioè sentire le cose senza toccarle fisicamente? Grazie |
   
Davide Moderatore
Messaggio numero: 500 Registrato: 08-2002
| Inviato il sabato 06 aprile 2013 - 21:52: |
|
ciao Giovanni, tutto è connesso a ogni cosa, proprio come lo è l'essere umano con tutto ciò che lo circonda tramite il proprio spirito. Va sviluppata la meditazione allenandosi ad eliminare qualsiasi pensiero (anche il pensiero di non voler pensare a nulla, per esempio – od il pensiero di non stare pensando a nulla). Si tratta di puro allenamento da fare ogni giorno. Va raggiunto uno stato profondo di meditazione e di consapevolezza di essere uniti nel tutto fino a che la telecinesi, così come altre cose parranno del tutto naturali e senza sforzo. Una cosa importante da dire è che la meditazione è potenza senza sforzo. Più ci si sforza e peggio ci si riesce a concentrare e a meditare. La forza di volontà è la cosa più distante che c'è dalla meditazione e dalla concentrazione. E' come sforzarsi di cercare di addormentarsi : più ci si sforza e meno si riesce nell'intento. A quasi tutte le persone servono anni e decenni di pratica per riuscire a conseguire il primo basilare controllo sui propri pensieri. Da lì alla telecinesi penso che la strada sia ancora parecchio lunga. Salome, Davide |
   
Giovanni Iscritto
Messaggio numero: 46 Registrato: 07-2012
| Inviato il venerdì 02 maggio 2014 - 18:48: |
|
Caro Davide, mi permetto di riaprire questo topic per una mia supposizione: il dover eliminare qualsiasi nostro pensiero per aiutare la nostra meditazione per poter anche giungere alla telecinesi, ovvero al poter spostare gli oggetti con la sola forza della nostra mente; tutto ciò vuol dire che di fatto esistono 2 tipi di pensiero: il Pensiero nostro Materiale ed il Pensiero Spirituale. Ed è quest'ultimo che a noi manca e che dobbiamo cercare lasciando o meglio abbandonando il nostro pensiero materialista. Pensare con la sola forza del nostro spirito poiché per poter muovere un oggetto senza toccarlo fisicamente, questo è pur sempre uno sforzo, ovvero un impulso voluto e cercato, ma ben diverso da quello che noi immaginiamo con il nostro pensare. O forse non dovremmo più chiamarlo pensiero ma altro...? Grazie |
   
Davide Moderatore
Messaggio numero: 534 Registrato: 08-2002
| Inviato il martedì 13 maggio 2014 - 21:02: |
|
Ciao Giovanni, non esistono due tipi di pensiero nel senso in cui scrivi tu. Lo spirito (o consapevolezza spirituale) è una sorta di energia. E' invece nella consapevolezza materiale dove prendono vita i pensieri a partire da idee, da impulsi che possono scaturire – a loro volta – da emozioni, da sentimenti ecc. Questo è il campo di gioco dove viene determinato il destino e la qualità di vita di una persona. Ed è solo qui che si deve agire e lavorare. E' nella consapevolezza materiale, ovvero in ciò che comunemente viene chiamata consapevolezza o mente, che si deve operare per scegliere che tipo di pensieri avere e coltivare. Questi determineranno la personalità e le “fortune e sfortune” di una persona. Durante la meditazione mai e poi mai non ci deve essere qualsivoglia forma di sforzo, di costrizione, di senso del dovere, così come nessuna forma di euforia o avvilimento. Si deve essere consapevoli della propria responsabilità di aver deciso di meditare. Tutto il resto non conta. Non aver pensieri va vista come una cosa naturale che, nel corso degli anni è stata dimenticata – o meglio – la si è disimparata a causa della frenesia e del modo di vivere nel quale ognuno di noi è immerso. I pensieri materiali, egoistici, di autocommiserazione, così come spirituali, progressisti, profondi, oltre a pensieri di vera umanità, di compartecipazione ecc. hanno tutti origine, sviluppo e termine nella consapevolezza materiale. Ed è proprio la persona stessa che decide quali pensieri avere, quali coltivare e quali scartare. La telecinesi, così come la telepatia e altre cose ottenibili tramite la meditazione vengono molto, molto dopo aver imparato a controllare i propri pensieri. Come potrebbe una persona che non riesce a controllare i propri stessi pensieri a controllare un oggetto? Proprio come un bambino prima di camminare deve imparare a reggersi in piedi. Salome, Davide |
   
Giovanni Iscritto
Messaggio numero: 48 Registrato: 07-2012
| Inviato il mercoledì 14 maggio 2014 - 18:47: |
|
Favoloso Davide! Allora la Telepatia e la Telecinesi dipendono dal nostro pensiero materiale! E questo punto credo sia importantissimo. Ciò vuol dire che siamo ben lungi sia da una sana meditazione ma soprattutto da tali pratiche. Ergo, la nostra mente potrebbe andare ben oltre il nostro immaginario, solo che non ne siamo né a conoscienza né tantomeno capaci di riuscirci ad andare. In altre parole non sappiamo pensare in modo... Creativo. Grazie |
|