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Che cosa sono in realtà i buchi neri?

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Autore Messaggio


Jtkirk75rm
Iscritto

Messaggio numero: 13
Registrato: 10-2007
Inviato il sabato 09 gennaio 2016 - 00:33:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve,
Vorrei cortesemente sapere cosa sono in realtà i buchi neri.
Grazie
Mauro


Roberto
Moderatore

Messaggio numero: 120
Registrato: 03-2011
Inviato il martedì 08 marzo 2016 - 18:07:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Gli scienziati terrestri conoscono l’esistenza dei cosiddetti buchi neri da alcune decine di anni: furono definiti con questo termine in modo davvero impreciso e infelice nel 1967 e predetti da Albert Einstein nel 1915 nell’ambito della Teoria della Relatività Generale.

Tuttavia dovrà trascorrere circa un migliaio di anni prima che questi corpi celesti siano compresi da noi terrestri più ampiamente e che, ad esempio, sia per noi possibile sfruttare le enormi quantità di energia che da questi si irradia. Questi corpi celesti sono molto più affascinanti e complicati di quanto noi adesso possiamo sospettare.

I buchi neri non hanno niente a che vedere con buchi di alcun genere nel tessuto dello spazio-tempo. Sono enormi agglomerati di “materia grezza”, quella (e la sola) che noi adesso conosciamo come tale e hanno avuto origine da stelle o galassie collassate. A seguito di questo processo di collasso, la materia si comprime a tal punto da diventare così densa che un centimetro cubo di essa pesa moltissime tonnellate. Hanno un’enorme forza di gravità tramite cui sempre più materia è attratta e catturata, con il risultato che, di nuovo, la forza di gravità si incrementa ulteriormente, altra materia è catturata, e così via, in un processo di costante crescita.

Ma, cosa del tutto inimmaginabile per le nostre conoscenze attuali, i buchi neri non catturano solo enormi quantità di materia ma anche enormi quantità di informazioni ad essa associata: ogni corpo celeste, come il nostro stesso pianeta, è dotato di una “banca dati” che contiene informazioni su tutto quanto è accaduto nello stesso: anche questa viene catturata dai buchi neri. Enormi agglomerati di materia e informazioni, quindi.

Questi corpi celesti continuano a crescere inarrestabili e a dismisura ma, quando raggiungono dimensioni veramente enormi e una certa massa critica, si surriscaldano e attivano processi nucleari che sfociano in un’enorme esplosione attraverso cui la smisurata quantità di materia accumulata viene proiettata nello spazio, dando origine nuovamente a nuove strutture celesti, gas, materia ricombinata, nebulose e galassie, conservando spesso al proprio centro un buco nero di dimensioni minori rispetto all'originario ma pronto a iniziare nuovamente il ciclo descritto. Quindi, svolgono la funzione da un lato di “cestino dei rifiuti” del cosmo, catturando tutto quello che trovano e, dall’altro, di “rimescolatori di carte”, reimmettendo in circolo non materia nuova ma materia già esistente in forma nuovamente riaggregata.

La nostra galassia, la Via Lattea, ha un diametro massimo di circa 110000 anni luce. Il nostro sistema solare SOL si trova a circa 35000 anni luce dal centro del buco nero che anima la nostra galassia. Noi ci troviamo in una posizione molto periferica della Via Lattea, al di fuori del cosiddetto Braccio della Spirale di Orione. Il “motore” della nostra galassia si trova esattamente al centro della stessa, è un enorme buco nero del diametro di 17 ore luce, ha una massa di 3,41 milioni di volte quella del nostro Sole e ha avuto origine dall’aggregazione di buchi neri preesistenti di minori dimensioni. Enorme davvero: si ricordi che la distanza tra Plutone e il Sole è di circa 5,4 ore luce! Le dimensioni dei buchi neri centrali delle galassie sono proporzionali alle medesime: tanto più una galassia è estesa, tanto più è grande il buco nero. Inoltre, ha un campo gravitazionale così potente da estendersi per oltre 110000 anni luce in diametro e da tenere vincolata tutta la materia, le stelle, i gas, i pianeti, tutto quanto costituisce la nostra galassia, facendo ruotare attorno a se tutto quanto. E’ in continua crescita e nell’arco di miliardi di anni inghiottirà tutta la Via Lattea. Molte galassie hanno avuto origine dall’esplosione di un buco nero e tutte saranno inghiottite dal proprio “buco nero centrale”.

Quando due o più buchi neri collidono e si fondono tra loro, si originano delle forti oscillazioni nella struttura dello spazio-tempo, paragonabili a terremoti, che possono essere rilevate anche a enormi distanze. Pochi giorni fa un evento di questo tipo, verificatosi circa un miliardo di anni fa tra due buchi neri di piccole dimensioni, è stato rilevato anche qui in Italia, dove un particolare sensore situato in provincia di Pisa ha rilevato ciò che gli scienziati hanno definito come onde gravitazionali.

Non è possibile attraversare configurazioni di spazio-tempo tramite buchi neri per passare attraverso universi paralleli, né effettuare viaggi del tempo.

Esistono due categorie di buchi neri: quelli “galattici” e quelli “erranti”. I primi sono sia quelli che si trovano al centro delle galassie, sia quelli che si sono originati all’interno delle medesime e che comunque continuano a rimanere all’interno o nelle immediate vicinanze delle stesse senza tuttavia lasciarle.
Anche nella nostra galassia ve ne sono. Dai Plejaren abbiamo notizia di almeno due di essi: uno che orbita attorno al buco nero centrale a circa 6400 anni luce di distanza da questo e un secondo che si trova a circa 6-7000 anni luce da noi ma verso l’esterno, originatosi dal collasso di un ammasso stellare che era parte della nostra galassia.

I secondi vagano nell’universo anch'essi catturando tutta la materia che incontrano e sono stati individuati dai nostri scienziati sebbene non ancora correttamente compresi: sono le cosiddette “nubi scure” o “nebulose nere”.

Non ancora conosciuti dagli scienziati terrestri, esistono ciò che i Plejaren definiscono “rigonfiamenti dello spazio”, un fenomeno altrettanto potente ma opposto a quello dei buchi neri: simili a “bolle” nella struttura dello spazio di forma all’incirca sferica, allontanano e respingono tutto con una forza analoga a quella con cui i buchi neri attraggono. In questi corpi celesti si applicano al contrario le medesime leggi fisiche che governano i buchi neri.

Fra circa 10 miliardi di anni il nostro sistema solare, ormai disabitato, privo di vita e con un sole spento, sarà inghiottito da un buco nero galattico.

Un saluto,

Roberto
FIGU-Landesgruppe Italia


Ocramixing
Iscritto

Messaggio numero: 87
Registrato: 01-2008
Inviato il mercoledì 02 ottobre 2019 - 18:48:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

ciao a tutti
volevo sapere quando il buco nero al centro della nostra galassia avrà inghiottito tutta la nostra galassia riguarderà solo il nostro spazio tempo o anche tutte le dimensioni che la riguardano cioè anche la dimensione dei pleyaren quindi spariranno anche loro??


Roberto
Moderatore

Messaggio numero: 181
Registrato: 03-2011
Inviato il giovedì 02 gennaio 2020 - 12:56:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve,

in realtà il centro di compressione "motore" della nostra Galassia non farà mai in tempo a riassorbire tutta la galassia: infatti fra alcuni miliardi di anni la Via Lattea sara' inglobata dalla galassia di Andromeda a seguito di una "collisione" tra le due. I due centri di compressione centrali dovrebbero quindi fondersi in un unico di dimensioni ancora più impressionanti.

Non sappiamo quali saranno le conseguenze per le forme di vita umana e non delle due galassie che vivranno in quel tempo a causa di questa collisione.

Inoltre, non ci risulta che gli avvenimenti che accadono in una determinata configurazione di spazio tempo si verifichino automaticamente anche nelle altre.

Un saluto,

Roberto
FIGU-Landesgruppe Italia

(Messaggio modificato da roberto il 02 gennaio 2020)

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