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Il bonobo Kanzi

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Autore Messaggio


Jtkirk75rm
Iscritto

Messaggio numero: 19
Registrato: 10-2007
Inviato il venerdì 17 giugno 2016 - 22:46:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve,
Il bonobo maschio Kanzi (nato il 28 ottobre 1980) è una delle grandi scimmie antropomorfe "parlanti" più capaci e famose del mondo. Per tutta la sua vita è stato studiato e allevato dalla ricercatrice statunitense Sue Savage-Rumbaugh. "Kanzi" in swahili significa "tesoro". Da piccolo Kanzi assisteva, senza mostrarsi molto interessato, al programma di addestramento di sua madre Matata. Sue Savage-Rumbaugh cercava di insegnarle, con poco successo, a comunicare digitando dei lessicogrammi (simboli) su una tastiera collegata a un computer. È stato con grande sorpresa della ricercatrice che un giorno, quando Matata era assente, Kanzi ha cominciato spontaneamente a usare i lessicogrammi, dimostrandosi così il primo bonobo capace di fare uso di elementi linguistici, e la prima grande scimmia antropomorfa in grado di assimilarli senza un addestramento diretto. Da allora (aveva due anni) Kanzi ha imparato a usare centinaia di lessicogrammi e a comprendere oltre 500 parole di inglese parlato (quando sente una parola indica il lessicogramma corretto). Notevoli sarebbero anche le sue capacità di capire semplici espressioni grammaticali e di articolare alcune comprensibili parole parlate (nonostante la quasi impossibilità, per una scimmia, di pronunciare consonanti). Kanzi sa anche destreggiarsi con alcuni videogiochi, come Ms. Pac Man, e caricare i suoi film preferiti sul videoregistratore del suo centro di ricerca. È stato addestrato a scheggiare rozze asce paleolitiche.

Come si spiega l'intelligenza di questo bonobo (ricorda molto Cesare del pianeta delle scimmie)? Lo scopo della ricerca è capire qual'e' il potenziale intellettivo dei bonobo rispetto agli umani. Sembrano molto simili a noi. Sono dotati di autocoscienza? Quanto assomigliano a noi, in cosa? Cosa potrebbero imparare a fare? Cosa pensate di Kanzi e della ricerca che fanno su di lui e gli altri bonobo?
Grazie
Mauro di Roma


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 563
Registrato: 08-2002
Inviato il domenica 19 giugno 2016 - 21:32:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Mauro,

la nostra scienza odierna non ha ancora compreso propriamente il significato di intelligenza umana, tantomeno quella animale. C’è in USA un cane, un border collie di nome Chaser, che capisce oltre 1000 parole del proprio padrone e riconosce oltre 1000 oggetti diversi. Vi sono altri animali che hanno sviluppato tecniche di caccia o di mimetismo che la nostra scienza non riesce a spiegare, così come vi sono insetti organizzati come le formiche o le api che denotano un’intelligenza di gruppo che i nostri scienziati non riescono a dimostrare in quanto le loro ricerche si basano solo sui pochi neuroni che formano il cervello di queste creature.

C’è una differenza enorme che contraddistingue gli esseri umani dagli animali: la capacità di avere pensieri consapevoli che programmano azioni e plasmano la propria psiche e la propria consapevolezza (personalità). L’essere umano sceglie il proprio destino, un animale no. Ci sono a volte comportamenti di animali che spesso associamo a emozioni umane o addirittura a pensieri umani. Gli animali provano di certo emozioni come paura, rabbia, felicità ecc, ma queste non sono il risultato di pensieri consapevoli come avviene con un essere umano.

Noi dell’associazione riteniamo che gli scienziati debbano essere più modesti: oltre il 50% delle notizie di scienza che appaiono sui media vengono smentite nel giro di 2 mesi. Nonostante questo, tutte le notizie vengono pompate di un’aura di eccezionalità del tutto fuori luogo. Pensiamo inoltre che lo scientismo si contrapponga alla vera ricerca e al vero progresso che si devono basare sul mettersi e mettere in discussione in maniera oggettiva e obiettiva. La comunità scientifica è invece spesso autoreferente e segue di sovente sentieri dogmatici e di per sé irragionevoli assumendo a volte i tratti tipici di una setta o di un culto ove, per definizione, non è possibile porre in discussione dogmi. Spesso la scienza ricorre alla ridicolizzazione di pratiche non ritenute ortodosse, salvo poi contraddirsi anni o decenni più tardi.

Salome,
Davide

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