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Vecchi Messaggi fino al

Forum discussione della FIGU » Insegnamenti sullo spirito » L'evoluzione dello spirito » Vecchi Messaggi fino al « Precedente Seguente »

Autore Messaggio


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 422
Registrato: 08-2002
Inviato il martedì 08 novembre 2011 - 07:42:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve,

come detto tutte le forme di vita possiedono uno spirito. Questo non dipende in alcun modo da come si sia formata questa specifica razza, da dove discenda ecc. Lo spirito è l'energia che tiene in vita una forma di vita. L'evoluzione del corpo fisico della propria specie è un'altra cosa.

saluti,
Davide

(Messaggio modificato da davide il 08 novembre 2011)


Mauleo75rm
Iscritto

Messaggio numero: 9
Registrato: 08-2011
Inviato il martedì 08 novembre 2011 - 10:20:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Grazie, credo di essermi spiegato male; volevo sapere se c'è una connessione tra la forma fisica attuale degli umanoidi (insettoidi, rettiliani, ecc) rispetto alle forme di vita animali (insetti, rettili). Cioè, gli umanoidi aventi caratteristiche non umane discendono dai relativi animali?
Ad esempio, in Star Trek si vedevano i Cardassiani, i quali è stato detto che discendono dai rettili; oppure le diverse specie di Xindi (rettiliani, insettoidi, acquatici, arboricole, ecc) discendono dalle forme di vita animali del loro pianeta natale. Nella realtà avviene un fenomeno simile, oppure tali forme di vita, analogamente a quanto da voi affermato per gli umani, hanno sempre avuto le suddette forme fisiche?
Grazie e scusatemi se non sono stato chiaro in precedenza nel esporre la domanda

Mauro.


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 424
Registrato: 08-2002
Inviato il domenica 13 novembre 2011 - 11:37:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve Mauro,

non lo sappiamo.

Gli umani non hanno sempre avuto le stesse forme fisiche ma si sono evoluti da esseri viventi più primitivi (primati) e non dalle scimmie.

saluti,
Davide


Alexchiu
Iscritto

Messaggio numero: 6
Registrato: 10-2010
Inviato il mercoledì 25 luglio 2012 - 18:09:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao,

Ho trovato questa risposta di Billy:

Link: http://forum.figu.org/us/messages/12/12167.html?1332788572

"According to the law of causality or cause and effect, each development and action etc. must begin at the bottom. In the case of our universe/Creation (which is the "lowest" of all Creation forms), the lowest form of the evolution process starts with the Neugeist-Formen (new spirit forms) which, through the evolution process of plants, animals and up to human beings, must be effectuated one step after another. Spirit forms can only evolve during material lives (at the beginning). "

Cioè,se ho capito bene, una Spirit-Form comincia incarnandosi nelle piante, poi si incarna negli animali e infine nell'Uomo e poi nei piani semispirituali e spirituali. È corretta la mia interpretazione?


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 441
Registrato: 08-2002
Inviato il venerdì 03 agosto 2012 - 21:45:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao,

un'importante informazione a tutti gli utilizzatori del forum :

Tutte le domande e le risposte che vengono date su forum FIGU in altre lingue (e.g. Inglese o Tedesco) restano limitate a tali forum. Il consiglio è quindi -a chi fosse interessato ad approfondimenti su temi discussi in altri forum - di rivolgersi ai moderatori di questi altri due forum chiedendo delucidazioni inviando un post. Può anche essere che a causa della non corretta comprensione della lingua si interpreti/comprenda in maniera errata quanto esposto in tali forum.

Rispondo qui alla tua domanda in via eccezionale onde evitare fraintendimenti che possono scaturire da quanto tu hai scritto. In effetti non hai capito bene. Quanto Billy dice “...through the evolution process of plants, animals and up to human beings...” ovvero “...attraverso il processo evolutivo delle piante, degli animali e su su fino agli esseri umani....” s'intende un elenco di esseri viventi non concatenati tra loro in sequenza di evoluzione spirituale in senso stretto. Avrebbe potuto anche dire “... gli insetti, gli esseri umani, gli animali, le piante...”. Quando dice “up to human beings” intende “fino alla forma più complessa che sta sopra a tutte le altre, ovvero l'essere umano”. Per 'star sopra a tutte le altre creature' non s'intende che tutte le creature sono al servizio dell'uomo, ma che questi è loro protettore e difensore. L'essere umano è l'unico essere in grado di percorrere un processo evolutivo consapevole e per una legge della Creazione maggiore consapevolezza e conoscenza implicano maggiore responsabilità: cosa questa del tutto sconosciuta all'essere umano della Terra. L'essere umano dovrebbe quindi proteggere il mondo in cui vive ovvero la fauna, la flora e l'ambiente e non distruggerlo.

Questa risposta è stata data in via eccezionale. Altre domande future prese da altri forum FIGU non verranno pubblicate.


Salome,
Davide


Max
Iscritto

Messaggio numero: 7
Registrato: 08-2012
Inviato il lunedì 24 settembre 2012 - 16:25:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Cari saluti a tutti,

Non mi e' chiaro come funziona il processo evolutivo da una esistenza fisica all'altra, cioe', lo Spirito che noi siamo entra nell'embrione fisico al 21esimo giorno, viviamo tutta la nostra vita sulla Terra e quando ci stacchiamo nuovamente dal corpo fisico lo Spirito ritorna nella sua dimensione originale e qui pondera tutto quello che ha imparato nella vita materiale. Quando e' tempo di intraprendere una nuova vita fisica (dopo circa 152 anni in condizioni di non-sovrappopolazione)il nuovo corpo fisico non ricordera' niente della precedente esperienza assieme a tutto cio' che e' stato imparato, ma allora come avviene l'evoluzione? Dove e in che modo attingiamo alla saggezza finora ottenuta per migliorarci continuamente se non c'e' contatto tra lo Spirito e la consapevolezza/personalita' materiale.

Cari saluti a tutti i membri FIGU e ovviamente a BEAM che ringrazio enormemente.


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 462
Registrato: 08-2002
Inviato il martedì 25 settembre 2012 - 20:12:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Un ciao anche a te.

il periodo che lo spirito trascorre nel cosiddetto aldilà non è di 152 anni ma -in condizioni ideali- di 1,5 volte la vita vissuta, per esempio : se una persona muore a 80 anni, il periodo che lo spirito che l'aveva vivificata dovrebbe trascorrere è pari a 1,5 x 80 = 120 anni. Ma questo non avviene a causa della sovrappopolazione ed il periodo che gli spiriti passano nell'aldilà è di molto abbreviato.

Il fatto di non ricordare praticamente nulla della vita precedente è grazie a precise leggi della Creazione che lo stabiliscono. Questo è anche comprensibile al nostro livello odierno evolutivo in quanto se una persona ricordasse tutto della vita precedente (e magari anche di altri innumerevoli vite) avrebbe innumerevoli informazioni in testa che le sarebbe alquanto difficile vedere solo la realtà attuale dentro la quale si troverebbe a vivere. Se qualcuno dicesse ad una persona di essere stato Giulio Cesare in un altra vita (nome a caso), molto probabilmente, se costui non avesse i piedi per terra e non fosse totalmente responsabile della propria vita attuale, passerebbe anni a studiare tutto su questo personaggio storico e non vivrebbe più la propria vita cercando di migliorarsi ed evolveri, ma vivrebbe in funzione di qualcuno che è morto e sepolto da un pezzo.
Solo grazie a diversi anni di meditazione è possibile riuscire ad avere alcuni “flash” o alcune immagini. Sempre grazie al proprio lavoro, tali immagini vanno elaborate ed interpretate sino (in anni, decenni o vite di lavoro) a poter comporre una sorta di film assemblando tutti i fotogrammi uno ad uno.

Quanto si è appreso a livello di saggezza nelle vite precedenti, dopo essere stato elaborato e “digerito” non viene più perso. Anche se una persona non ne è consapevole, le giungono impulsi di continuo che -praticamente sempre- vengono ignorati.

Se per esempio una persona svolge un'attività e si sente attratta da tale attività senza che vi siano state esperienze positive nella vita odierna, c'è una possibilità che tale attività venga sospinta per così dire da impulsi che vengono da esperienze precedenti (vite precedenti). Ma dato che lo spirito è neutro (energia) è sempre la persona a decidere se ascoltare tali impulsi o no. Non è detto che una persona prosegua sempre in maniera uniforme la propria evoluzione. Dipende sempre e soltanto da ciò che decide di pensare e quale direzione prendere. Quindi questa legge protegge le persone meno sagge dal venir distolte da ciò a cui si dovrebbero dedicare.

L'intera evoluzione procede in maniera relativamente lenta per il nostro metro odierno ove tutto è velocità. Ogni singolo passo, ogni singola piccola saggezza acquisita deve essere ponderata, elaborata, vissuta, integrata e solo alla fine viene assimilata e resa tesoro. Questa ci verrà trasmessa in vite precedenti come impulso o come una buona percezione nel momento in cui ci accingeremmo a pensare a quella determinata cosa. E'in questo modo che si ha continuità.

Alla fine è sempre e soltato l'individuo che sceglie a cosa pensare e cosa fare, ovvero che piega dare alla propria esistenza. Lo spirito, la Creazione o la natura non obbligano mai nessuno a fare qualcosa pena un'inferno o un purgatorio o premio un paradiso. Ciò che facciamo oggi lo riceveremo domani.

Salome
Davide


Max
Iscritto

Messaggio numero: 8
Registrato: 08-2012
Inviato il mercoledì 26 settembre 2012 - 13:05:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Grazie Davide, ancora una volta con le tue risposte molto chiare mi hai chiarito cio' che non avevo capito o che mi era sfuggito. Salome


Giovanni
Iscritto

Messaggio numero: 6
Registrato: 07-2012
Inviato il mercoledì 26 settembre 2012 - 10:21:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Da come la metti Davide, pare che gli impulsi che ci giungono da vite precedenti siano tutti positivi.
Ma potrebbero anche esser negativi?
Ovvero cose sbagliate apprese nella vita precedente che come impulso appunto ci giungono anche in questa attuale?

Insomma lo Spirito può anche elaborare cose sbagliate, oppure c'è una Legge della Creazione che impedisce ciò appunto nel Mondo Spirituale?

Grazie


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 464
Registrato: 08-2002
Inviato il mercoledì 26 settembre 2012 - 20:00:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Giovanni,

anche impulsi di una certa negatività vengono trasmessi. Ad esempio i naziskin di cui oggi si parla possono presumibilmente essere nazisti morti durante la guerra. Non avendo elaborato le loro idee, non avendole neutralizzate, comprese e rettificato i pensieri ad esse connessi, devono proseguire con l'elaborazione in questa vita come in altre vite che verranno sino a quando uno ad uno i problemi che affliggono la persona in questione vengono tutti corretti, smontati, compresi e rettificati in maniera neutra. Questo processo di elaborazione non si ferma con la morte, ma viene solo interrotto. Nella vita successiva la nuova persona (nuova personalità) dovrà ripartire da dove la personalità precedente ha lasciato il lavoro. Questo è tra gli innumerevoli motivi per cui la pena di morte è profondamente disumana in quanto -da un punto di vista pratico- il problema non viene risolto ma solo rinviato. Lo stesso vale per il suicidio : il suicida s'illude di poter sfuggire al problema. In realtà dovrà ripetere più e più volte lo stesso errore fino a quando non lo si avrà superato. Se non lo si supera in una vita, possono servire due, tre, dieci e più vite, ma alla fine lo si deve superare.

L'evoluzione la si ottiene attraverso la comprensione e la risoluzione dei problemi che una persona ha connessi con il proprio modo di essere, di pensare e di agire. Solo tali problemi risolti, compresi e profondamente acquisiti vengono trasformati in saggezza e quindi in evoluzione. Solo le cose buone e reali apprese per davvero come saggezza, virtù, vera pace interiore, rispetto profondo, ecc. portano evoluzione dopo essere state rielaborate nell'aldilà. Lo spirito eleverà quindi di un certo piccolissimo grado la propria vibrazione. Alla personalità nuova verrà più naturale comportarsi in un determinato modo in uno specifico contesto (e.g. Il rispetto delle altre razze, il saper ascoltare le altre persone, ecc.) a confronto della personalità precedentemente vivificata nella stessa linea spirituale.

Lo spirito non può elaborare cose sbagliate in quanto lo spirito è energia neutra. L'elaborazione avviene solo attraverso il pensiero consapevole prodotto dalla consapevolezza materiale.

Salome,
Davide


Mauleo75rm
Iscritto

Messaggio numero: 32
Registrato: 08-2011
Inviato il mercoledì 26 settembre 2012 - 21:24:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve.

Ma allora se in questa vita mi sono capitate determinate cose (cioè certi eventi), diciamo negative e ne soffro, sto male dentro, significa che questi stessi eventi sono capitati alla mia precedente personalità ?

Ma quando lo spirito che animava il corpo di Hitler si reincarnerà, la nuova personalità potrebbe avere le stesse idee?

Se per evolvere spiritualmente occorre comprendere e risolvere i problemi che si presentano nel corso della vita, i quali sono colegati al modo di essere, di pensare e di agire dell'individuo, tale risultato può essere raggiunto per mezzo della meditazione?

Se ho capito bene, nel corso di ciascuna vita ci capitano degli eventi legati al nostro livello spirituale e se riusciamo a comprenderli e risolverli correttamente lo spirito immagazzina tale conoscenza e la trasmette alla successiva personalità; viceversa, qualora non si riesca a risolvere i problemi, allora nella vita successiva verremo sottoposti agli stessi problemi e cosi via fino a quando non li risolveremo, giusto?

Grazie, Mauro


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 466
Registrato: 08-2002
Inviato il giovedì 27 settembre 2012 - 21:19:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao,

La cosa più importante non è mai il problema, ma il modo in cui lo si affronta. Se si sta male per un evento è perché, di fronte a tale evento, si creano determinati pensieri che fanno star male (sentimenti) e via così. Quindi non è l'evento in sé che fa star male ma i pensieri sono stati creati in tale specifico contesto. Ciò che non è stato ancora elaborato -in questo caso- è la visione, l'atteggiamento ed il tipo di pensieri da avere in tale occasione ed in quel particolare momento. Nella precedente personalità non si è appreso come neutralizzare i pensieri di fronte ad un determinato evento e ci si lascia dominare da pensieri irreali, confusi e non neutralmente basati sulla realtà. Da questo emergono sentimenti altrettanto negativi che portano disagio e malessere, e così via...

La meditazione il mezzo per allenare il controllo sui propri pensieri. Durante la meditazione va spento ogni pensiero di qualsiasi natura. Già questo fatto di per sé – una volta appreso come riuscirci, attraverso l'allenamento – si è in grado di togliere determinati pensieri “disturbatori” o di minimizzarne l'effetto destabilizzante e le conseguenze che essi portano.

Se si vuole avere il controllo totale sulla propria vita, non solo dal punto di vista evolutivo, ma soprattutto dal punto di vista pratico, vanno controllati i pensieri e le loro conseguenze. E per far ciò la meditazione è un mezzo fondamentale.

Ciò che va appreso e reso saggezza non è la soluzione pratica del problema ma l'insegnamento che da esso viene tratto una volta che lo si è compreso, spezzato, analizzato, risolto e ricomposto. Un problema non lo si veda mai come un monolite di granito indistruttibile ma lo si spezzi in tanti sotto aspetti da analizzare uno per uno, da vedere con oggettività e da risolvere con autentico senso pratico oggettivo. La saggezza che viene appresa da questo specifico problema rende “più consapevoli” e quindi più saggi in tale situazione. Una volta appreso realmente come comportarsi non si soffrirà più in tale situazione.

Quando una persona avrà risolto ogni singolo problema del proprio modo di comportarsi, avrà generato in sé autentica pace, armonia, saggezza, ecc. si potrà dire che abbia intrapreso l'autentica strada dell'evoluzione spirituale che, a differenza della spiritualità predicata dalle religioni, ha un senso pratico notevole ed ha a che fare con i problemi che ogni giorno una persona si trova ad affrontare. Spiritualità significa anche responabilità in primis verso sé stessi e poi, di riflesso, vero chiunque ci stia attorno.


Ciao,
Davide


Ocramixing
Iscritto

Messaggio numero: 60
Registrato: 01-2008
Inviato il giovedì 27 settembre 2012 - 07:35:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

ciao
ma allora potrebbe essere giusto il detto:che male ho fatto nell'altra vita per meritarmi questa?'


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 467
Registrato: 08-2002
Inviato il giovedì 27 settembre 2012 - 21:26:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Ocramixing,

la natura è giusta nelle sue leggi e quindi nessuno soffre mai per quanto commesso nella vita precedente in quanto a tutti gli effetti si tratta di altre persone che non hanno quasi nulla in comune con la personalità esistente se non la linea spirituale. Ma come detto lo spirito è energia e basta.

In natura non vi sono mai colpe, non c'è un inferno né nell'aldilà e nemmno nell'aldiqua. In natura regnano le leggi della Crezione ed una di queste è la legge di causa ed effetto che non ha nulla a che vedere con il Karma.

Quindi non esistono colpe da scontare nella vita attuale maturate nella vita precedente. Esiste solo il compito incessante di apprendere e di evolversi spiritualmente.

Salome,
Davide


Mago7figu
Iscritto

Messaggio numero: 9
Registrato: 10-2005
Inviato il venerdì 28 settembre 2012 - 08:37:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve a tutti,
relativamente all'evoluzione dello spirito è stato detto che il suicidio è comunque un atto sbagliato perchè vuol solo dire rimandare il problema che si intendere risolvere col suicidio alle successive reincarnazioni. Tutto chiaro e direi ovvio.
Mi sono chiesto allora: nel caso di eutanasia, vale a dire se ad esempio un malato terminale sottoposto ad indicibili sofferenze o una persona ridotta a vivere in stato vegetativo decidesse per una "morte assistita" cosa comporterebbe questo per il suo spirito?

Salome,
Maurizio

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