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Vecchi Messaggi fino al

Forum discussione della FIGU » Insegnamenti sullo spirito » CONOSCENZA DELLO SPIRITO » Vecchi Messaggi fino al « Precedente Seguente »

Autore Messaggio


Giuseppe
Iscritto

Messaggio numero: 17
Registrato: 07-2009
Inviato il giovedì 25 agosto 2011 - 18:00:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve a tutti
Vorrei sapere se una volta nell'aldilà lo spirito ha contatti con altri spiriti o se invece non ha una conoscenza superiore a quella che aveva quando era incarnato in un corpo umano; e poi se durante il tempo in cui deve restare nell'altro mondo e riesamina l'esperienza vissuta,prova emozioni, paure, rimorsi ecc. ossia quello che nella sfera nateriale equivale per l'essere umano a una sorta di "mea culpa". o se resta sempre neutrale scegliendo sole le cose più pure.
Grazie
Giuseppe


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 291
Registrato: 04-2002
Inviato il venerdì 26 agosto 2011 - 19:33:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Buongiorno Giuseppe,

innanzitutto va detto che nonostante la nostra associazione disponga di precise e dettagliate informazioni, la comprensione accurata dei meccanismi in questione è una cosa tutt'altro che semplice, poiché secoli e secoli di falsità irreali raccontate dalle religioni hanno creato una confusione enorme.

Quindi è necessario perlomeno prestare molta attenzione ai dettagli.

Lo spirito quando lascia il corpo materiale, quindi nel momento che è comunemente chiamato morte, va a situarsi in una dimensione particolare dove la sua "categoria" evolutiva risiede.

In pratica ci sono parecchi livelli di evoluzione, ma l'unicità di uno spirito rimane sempre ed è collegata a tutte le vite in cui lo spirito stesso si reincarna.

Attenzione a non fare confusione, poiché ogni vità materiale è una cosa a se che ad ogni morte termina per sempre ed è solo lo spirito che trattiene in se evolvendosi tutte quelle esperienze che sono relative alle leggi della Creazione.

Quindi se parliamo di lingue imparate, capacità artistiche, professioni o altro, di questo non rimane nulla nello spirito.

Parlare di conoscenza, emozioni, sentimenti e pensieri dello spirito non è corretto in quanto questi sono tutti fattori legati alla personalità che, con la morte, si dissolvono totalmente.

La conoscenza, per esempio, serve all'esperienza che nel tempo e con l'impegno si trasforma in saggezza.

E la saggezza è solo presente quando determinati concetti sono stati capiti (conoscenza), vissuti sul campo (esperienza) ed in seguito ad errori, ricadute, comprensione e correzione di tali errori (saggezza) si integra tutto nel proprio modo di vivere, ovvero si è finalmente diventati consapevoli di una cosa.

Da questo uno comprende facilmente quanto enorme sia la differenza tra sapere una cosa ed esserne consapevole. Uno può aver letto innumerevoli libri, ma esserne consapevole dei contenuti è tutt'altra faccenda.

Lo spirito, che può a questo livello evolutivo vivere solo assieme al corpo, è in grado di accrescere la propria vibrazione (elevarsi) solo tramite la vita che noi viviamo con impegno e dedizione.

Maggiore è il nostro impegno per la nostra crescita spirituale, maggiore sarà la velocità con cui un dato spirito si evolve.

Per leggi della Creazione si intende ad esempio capire e mettere in pratica la vera onestà, il vero rispetto, il riconoscere la realtà per quella che è, imparare a controllare i propri scatti di ira, imparare a non odiare, imparare a non essere ne cattivi ne buonisti, ecc.

Dire che lo spirito riesamina l'esperienza non è proprio esatto, possiamo dire eventualmente che "metabolizza" quanto acquisito (sempre relativo alle leggi della Creazione) per diventare più evoluto, ma non dimentichiamo che si tratta di pura energia e non sussiste alcuna emozione, paura, rimorso, ecc. che fanno parte solo ed esclusivamente della vita materiale.

Va anche detto che dopo un certo periodo di tempo che varia dai 40 agli 80 milioni di anni allo spirito non serve più il corpo materiale per evolversi, ma questo è un altro aspetto.

Men che meno si può parlare di "mea culpa", in quanto oltre ad essere un aspetto della vita materiale, è anche un concetto sbagliato in quanto l'errore è parte fondamentale dello sviluppo e dell'evoluzione durante la vita materiale, sebbene non deve rappresentare una giustificazione per condurre una vita superficiale e irresponsabile.

I sensi di colpa, l'autopunirsi in continuazione per errori commessi, così come il rivangare in continuazione sofferenze del passato rivivendole e soffrendo per queste è una male non necessario che non porta nessun beneficio.

Si deve cercar di comprendere gli errori affinchè evitar di ricadere negli stessi, ma demonizzarli, scansarli o piangerci su è un atteggiamento che si deve imparare ad evitare.

Serve invece guardare le cose dritte negli occhi per ciò che sono, neutralmente, senza enfatizzare, senza pregare soggetti terzi sulla terra o in cielo e facendo ricorso alle proprie forze, alla propria esperienza e alle proprie capacità coltivate in anni di lavoro su sé stessi (evoluzione spirituale).

Lo spirito è una forma di energia neutrale e quindi non ha nemmeno la facoltà di scegliere, ma risponde direttamente alle leggi della Creazione che è la più alta forma spirituale che permea l'Universo, ovvero l'insieme di tutti gli spiriti che vivificano ogni forma vivente.

Ed essendo la Creazione e lo spirito la stessa cosa, entrambi rispondono alle stesse leggi, ovvero le leggi dello spirito che sono differenti dalle leggi che governano la materia e la vita materiale.

Uno di questi meccanismi, ad esempio, che avviene appunto in modo automatico e non per scelta, è la individuazione del corpo in cui incarnarsi, ovvero di conseguenza la situazione e l'ambiente in cui l'insieme corpo/spirito andrà a vivere.

La forma spirituale nell'aldilà non è isolata, ma mantiene simultaneamente una propria singolarità in totale armonia e connessione con tutte le altre forme spirituali.

Questo è vero anche nel periodo in cui uno spirito è incarnato. La divisione di ogni essere umano da ogni altro è solo apparenza in quanto ogni forma spirituale è collegata ad ogni altra e supera la dimensione dello spazio in quanto lo spirito non risponde alle leggi della materia, ma ad altre leggi.

Per essere più completo nella descrizione aggiungo qui a seguire alcune informazioni presenti nel nostro sito in italiano e mi rimetto a sua completa disposizione per chiarire questo aspetto così importante dell'esistenza a cui tutte le persone dovrebbero prestare attenzione e dovrebbero documentarsi.

Un cordiale saluto

Emilio e Davide

°°°°°°

SPIRITO

Oltre al corpo fisico, ogni essere umano è portatore di uno spirito. E’ una forza/energia neutra che lo anima a partire dal 21° giorno dalla fecondazione dell’ovulo, lo accompagna per tutta la vita e lo abbandona al momento della morte. Questo distacco è istantaneo e avviene nel preciso momento della morte. I 21 giorni esatti servono, perché proprio dopo tale tempo alcuni componenti del corpo sono sufficientemente sviluppati per poter accogliere questa energia. Per evolversi lo spirito ha bisogno di un corpo fisico. Questa evoluzione dura milioni di anni, vita dopo vita, attraverso innumerevoli incarnazioni, finché lo spirito raggiunge un livello in cui il corpo fisico non serve più alla sua evoluzione. Questo tempo è stimato in circa 40/80 milioni di anni di vita vissuti sulla Terra. Se si include il tempo tra una incarnazione e l’altra, che lo spirito trascorre nell’aldilà, si va complessivamente da 80 a 200 milioni di anni. Successivamente incomincia un’evoluzione soltanto a livello spirituale, che dura circa 420 miliardi di anni. Lo spirito è una forza/energia indistruttibile ed è l’unica cosa che rimane dopo la morte di un essere umano. Lo spirito si reincarna ogni volta in un corpo nuovo ed ogni singola esperienza, vissuta da questa persona, non ha nulla a che fare con le vite precedenti, animate dallo stesso spirito ad eccezione del fatto che ciascuna serve a far evolvere lo spirito che successivamente si incarnerà in altri corpi. Quindi il concetto del karma, creato in modo illogico da certe religioni, è assolutamente sbagliato. Ogni forma di vita ha il suo spirito che può incarnarsi solo in quella precisa forma di vita. Lo spirito che anima i vegetali, gli animali o gli esseri umani è differente ed è soggetto a diversa evoluzione. Lo spirito di un essere umano non si incarnerà mai in una pianta o in un animale o in una qualsiasi altra forma di vita. Lo spirito è un frammento indistruttibile della Creazione.

REINCARNAZIONE

La reincarnazione ha inizio il 21° giorno dal concepimento (per concepimento si intende il momento in cui lo spermatozoo feconda l’ovulo femminile), quando un frammento di energia immortale della Creazione (spirito) penetra nell’embrione, dando vita in quel preciso istante ad un nuovo essere umano, che da tale momento viene chiamato feto. Grazie a questa energia, chiamata spirito, questo piccolissimo essere vive, cresce e si sviluppa in tutte le sue funzioni e già nel grembo materno è influenzato dai fattori esterni molto più di quanto pensiamo. Per potersi evolvere nella giusta direzione, ogni forma di vita ha diritto di crescere in un ambiente sereno, avere cibo a sufficienza ed essere circondato dall’affetto dei genitori. Inoltre per l’evoluzione sono importanti anche gli errori, per poter imparare da essi. Quando una persona è giunta alla fine della sua vita e muore, lo spirito lascia il suo corpo. In quel preciso istante la consapevolezza materiale, la personalità e tutto quanto c’è di fisico svaniscono, mentre il corpo rimane senza vita. Sopravvive solo lo spirito, che è immortale ed indistruttibile. Chi sostiene di aver visto una luce in fondo ad un tunnel, oppure di avere parlato con gli angeli, non era realmente morto, ma in uno stato di agonia. Il sopraggiungere della morte, cioè il distacco dello spirito dal corpo, è una cosa immediata e definitiva, senza alcuna possibilità di ritorno. Nel preciso momento della morte lo spirito si reca nell’aldilà e deve rimanerci secondo le leggi della Creazione per circa una volta e mezza la durata della vita appena vissuta. Purtroppo però, a causa della esagerata sovrappopolazione sulla Terra, costantemente in aumento, tutto il ciclo delle reincarnazioni è distorto. Questo processo può essere paragonato al sonno. Mentre dormiamo, sogniamo ed elaboriamo l’esperienza vissuta da svegli. Anche lo spirito elabora nell’aldilà tutta l’esperienza vissuta nella vita precedente e per questo motivo la morte non è una fine definitiva, ma solo un passo verso una nuova stagione dell’esistenza.

Il termine corretto per spiegare lo stato in cui si trova lo spirito dopo la morte dovrebbe essere "esistenza senza vita materiale" (tuttavia il termine esatto esiste solo in lingua tedesca ed è TODESLEBEN, in pratica si intende che lo spirito, in quanto immortale, continua ad esistere, ma senza essere associato ad un corpo, bensì soltanto in una forma energetica) perché in effetti si tratta solo di una parte della nostra evoluzione. Allo spirito, per evolversi, serve un corpo fisico per una durata da 40 a 80 milioni di anni di vita vissuta. In questo periodo non è calcolato il tempo in cui lo spirito resta nell’aldilà. Se includiamo il periodo passato nell’aldilà, si va da 80 a 200 milioni di anni, finché lo spirito si sarà evoluto a tal punto che non avrà più bisogno di un corpo fisico, ma continuerà la sua evoluzione con un corpo semimateriale e in una forma puramente spirituale in altre sfere. Alla nascita ogni essere umano è completamente neutro e il suo spirito può essere più o meno evoluto, in quanto il livello evolutivo è sempre differente tra un individuo e l’altro. C’è da precisare che la reincarnazione non è la rinascita di noi stessi, perché ogni persona o personalità è unica ed irrepetibile e come tale non può rinascere.

Rinasce in un nuovo corpo - ovvero si incarna - solo lo spirito, formando così una nuova personalità. E’ molto importante specificare che lo spirito di un essere umano non si incarnerà mai in una pianta o in un animale o in qualsiasi altra forma di vita. Inoltre è necessario dire che le persone animate dallo stesso spirito non ricordano nulla delle vite precedenti, ovvero delle persone in cui si è incarnato lo stesso spirito; ciò è impossibile anche con l’aiuto dell’ipnosi, di magie o dell’ausilio di macchinari.


Aniello
Iscritto

Messaggio numero: 34
Registrato: 09-2009
Inviato il domenica 04 settembre 2011 - 20:56:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Emilio e Davide,

volevo sapere per quale scopo lo spirito ha bisogno di tutta questa evoluzione.Milioni di anni per raggiungere altre sfere,ma anche se evoluto non rimane sempre e soltanto energia?Quindi che scopo avrebbe?

Salome Aniello


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 403
Registrato: 08-2002
Inviato il domenica 11 settembre 2011 - 19:51:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Aniello,

Il fine per cui lo spirito si deve evolvere è per far evolvere la Creazione stessa. Dire spirito e dire Creazione è uguale. Nello specifico però la Creazione è l'insieme di tutti gli spiriti dell'universo mentre lo spirito (umano nel nostro caso) è l'energia che tiene in vita una persona, che le permette di formulare pensieri e che deve crescere di livello, o di vibrazione. Alla fine di questo intero processo che dura miliardi di anni -se includiamo anche il periodo in cui non è necessario un corpo fisico per evolversi- lo spirito si ricongiunge alla Creazione fondendosi con essa e facendola progredire di un certo po' nella propria evoluzione, in quanto anch'essa non é perfetta. Al presente tutti noi ci troviamo in una situazione in cui lo spirito senza corpo non può evolversi e al contempo il corpo senza lo spirito -senza l'energia vitale- non è in grado di vivere. Il corpo è quindi il mezzo che permette allo spirito di crescere di livello, vita dopo vita.
Ora, per capire quanto tempo serve, prova a pensare nella tua vita a quanti difetti del tuo carattere o della tua personalità hai rimediato, eliminandoli definitivamente in modo tale da essere assolutamente certo di non ricadere più nello stesso errore dovuto, per esempio, ad un modo di pensare sbagliato basato su idee create su una visione non conforme alla realtà. Un errore, o un modo di pensare sbagliato, per esempio, può essere composto da centinaia o da migliaia di sotto errori. Tutti questi sotto errori devono essere risolti uno per uno.
Se per esempio non vai d'accordo con certe persone, si dovrà sviluppare la tolleranza e la pazienza. Per sviluppare queste caratteristiche serve tempo, dedizione ed esercizio. Alcuni riescono in una vita, altri necessitano di più vite a seconda del lavoro su sé stessi che hanno svolto sino a quel momento.
Ora prova a pensare in quante peculiarità può essere scomposto il carattere o il modo di pensare di una persona. Pensa in quante situazioni puoi venirti a trovare nella tua intera vita e alle innumerevoli situazioni più o meno complesse nelle quali puoi cadere e commettere errori. E' facile rendersi conto della mole di lavoro che c'è da fare.

Aver risolto un problema alla radice significa essere certi al 100% che non si ripresenterà più in quanto i fattori scatenanti (cause) che lo generavano, (modo di pensare errato) sono stati definitivamente sviscerati, scomposti nelle loro singolarità, risolti, e ricomposti cosicché, grazie ad un modo di vedere più neutro e basato sull'effettiva realtà delle cose, questo difetto non si ripresenti più. In definitiva, migliorandoci abbiamo compiuto una crescita spirituale.

Va detto che non ci sarà mai un momento di riposo in quanto, a seconda del grado evolutivo, si presenteranno problemi nuovi da risolvere e via così. I difetti che dobbiamo correggere noi adesso, ovvero, gli ostacoli che dobbiamo superare nel cammino della nostra evoluzione personale ora, sono diversi da quelli che una persona vivificata da uno spirito più evoluto del nostro dovrà superare nella sua evoluzione personale. Quindi ci muoviamo in un continuum di livelli sempre più alti nei quali coglieremo delle nuove e nuove sfide fino ad un certo punto in cui un corpo fisico con le sue limitazioni non sarà più un peso per noi in quanto vivremo nella vera dimensione umana, ovvero la dimensione della consapevolezza e non più quella materiale.

Ciao e salome
Davide


Giuseppe
Iscritto

Messaggio numero: 19
Registrato: 07-2009
Inviato il mercoledì 31 agosto 2011 - 07:52:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve, ringrazio per le molte, esaurienti informazioni sullo spirito nell'aldilà; se possibile vorrei sapere il significato di una frase di Semiase (Contatto 7)in cui si invitano gli esseri umani a non cercare contatti con gli spiriti dell'altro mondo perché "menzogne e inganni del tutto consapevoli sono una loro caratteristica"... questo significa che gli spiriti poco evoluti ci prendono in giro dall'altro mondo... o che altro?
Grazie
Giuseppe


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 405
Registrato: 08-2002
Inviato il lunedì 26 settembre 2011 - 20:36:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve Giuseppe,

Le informazioni che vengono prese da traduzioni (e.g. "Messaggio dalle Pleiadi" - ed. Rizzoli) non autorizzate possono contenere sia pesanti omissis ( parentesi quadre [...] ) che errori ancora più grandi. Chiediamo quindi di prestare attenzione.

Per quanto riguarda il contatto con gli spiriti è prettamente inutile in quanto la personalità di un individuo si dissolve con la morte del corpo fisico. Sarebbe quindi impossibile riconoscere qualcuno nell'aldilà in quanto ciò che resta è solo la propria forma di energia (ciò che teneva in vita questa persona). Questa forma di energia è asessuata, neutra, priva di personalità, ecc. Non si tratta di una persona ma solo di energia. Una persona è costituia sia da spirito che da materia. Una sola di queste due componenti presa singolarmente non è una persona e non può esistere nel mondo materiale infatti, una volta separati, il corpo si deteriora e lo spirito (energia) torna nell'aldilà. Lo spirito può esistere senza un corpo fisico dopo aver raggiunto un certo grado evolutivo.

Salome
Davide

(Messaggio modificato da davide il 29 settembre 2011)


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 406
Registrato: 08-2002
Inviato il giovedì 29 settembre 2011 - 20:35:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao,

dopo l'ultimo post, abbiamo voluto approfondire ulteriormente la questione per far maggiore luce sull'argomento. Quanto detto nel post precedente resta valido, ma a quella spiegazione va aggiunto quanto segue.

Il modo in cui la questione dell “entrare in contatto con il mondo dei morti” viene comunemente vista e considerata è distorta da quanto le sette, le religioni ed il loro modo di considerare la spiritualità hanno diffuso sinora in tanti anni e secoli e da ciò che ancora affermano. Vi sono persone che possono apparentemente parlare con i morti, ma si tratta di falsità. In realtà le loro informazioni vengono spesso inconsapevolmente attinte dalle “banche dati della memoria”, informazioni relative a qualcuno con cui i “medium” affermano di essere in contatto. Spesso questi medium generano del tutto inconsapevolmente queste informazioni senza attingere per nulla ai dati contenuti nelle banche dati della memoria. Questo processo di per sé porta già a molte incomprensioni e a non poca confusione.

Ci sono poi altre persone - e si tratta di un'esigua minoranza – che non ne parlano mai, ma che entrano realmente in contatto con il ”blocco (accumulo) della consapevolezza” (ted. Gesamtbewusstseinsblock) come viene spiegato nel rapporto di contatto nel dialogo tra Semjase e Billy (Block 1, pagina 66, punti 201. - 203.). Si tratta di pochissime persone in grado di fare questo e tali persone non dovrebbero venir venerate o considerate speciali al contrario di coloro che, nonostante non siano in grado minimamente di far ciò, fanno di tutto per mettersi su un piedistallo per venire adorati.

E' inoltre sconsigliabile a chiunque entrare in contatto con il “blocco (accumulo) della consapevolezza” di una persona defunta in quanto le informazioni in questo stadio non sono ancora elaborate e corrispondono esclusivamente a ciò che la persona defunta ha imparato nella sua vita (tanto di positivo, quanto di negativo). Non si può quindi aver nessuna informazione utile alla propria evoluzione, così come non si può sapere ciò che accadrà in futuro e, soprattutto, non si può parlare con la persona che una volta conoscevamo o amavamo.

La nostra comprensione e idea del “regno dei morti”, dell'aldilà, ecc. è completamente sbagliata e distorta e per questo motivo (per cui la personalità di una persona si dissolve con la morte e viene persa per sempre) un contatto con un defunto non è possibile. Dovremmo scordarci tutte le sciocchezze “spirituali” che vengono comunemente raccontate sia dal punto di vista religioso che dal punto di vista di altre filosofie in quanto sono fuorvianti e portano lontano dalla realtà.


Salome,
Günter e Davide


Aniello
Iscritto

Messaggio numero: 35
Registrato: 09-2009
Inviato il sabato 01 ottobre 2011 - 12:59:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

ciao,
"Lo spirito può esistere senza un corpo fisico dopo aver raggiunto un certo grado evolutivo",cosa vuol dire?Esistono già spiriti sulla terra in grado di esistere senza materia?

Salome,Aniello


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 407
Registrato: 08-2002
Inviato il lunedì 03 ottobre 2011 - 20:02:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Aniello,

dopo un periodo che varia dai 60 agli 80 milioni di anni di vita vissuta (quindi escludendo il periodo trascorso nell'aldilà) a seconda di quanto uno ha imparato, uno spirito non ha più stretta necessità di vivere in un corpo materiale (e.g. come il nostro) per potersi evolvere. Da un certo punto in avanti gli spiriti incarnano corpi semi materiali per un certo periodo di re-incarnaizioni.

Qui sulla Terra non esistono forme di vita di questo tipo, ma esistono invece su altri mondi.
Allo stesso modo, in altri luoghi - o per meglio dire - su altri piani spirituali, vi sono esseri viventi costituiti solo di spirito. Questi sono spiriti che miliardi di anni fa incarnavano esseri dotati di un corpo materiale umano e non. Anche in questo stadio servono diversi miliardi di anni di evoluzione prima di passare a livelli successivi, prima di ricongiungersi alla Creazione.

salome
Davide


Mauleo75rm
Nuovo Iscritto

Messaggio numero: 1
Registrato: 08-2011
Inviato il martedì 01 novembre 2011 - 19:44:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve. Vorrei porvi la seguente domanda: in passato, sia guardando Voyager, che cercando su internet, ho sentito parlare di persone (generalmente bambini) che fin dal primo momento in cui iniziano a parlare, comunicano ai genitori di non essere la persona a cui si riferiscono i genitori, ma un'altra persona. Esempi:
Cameron, il bambino di Barra.
Barbro Karlen, dice di essere stata Anna Frank.
Comunque ci sono diversi casi del genere, la cui caratteristica comune è la seguente:
i bambini all'età di due anni circa ricordano episodi della loro precedente vita, dettagli come la casa dove vivevano, ecc.
Cosa ne pensate? E' possibile che siano vere queste storie? Inoltre, tali persone in comune hanno anche il fatto di essere morte in modo non naturale, diciamo violento.
Grazie.

(Messaggio modificato da emilio il 03 novembre 2011)


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 294
Registrato: 04-2002
Inviato il giovedì 03 novembre 2011 - 18:36:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Mauro,

la risposta è semplice, ovvero non è proprio possibile che avvenga questo in quanto una precisa legge della Creazione (quindi della natura) prevede che ogni essere umano non possa ricordare nulla della sua vita vissuta non appena sopraggiunga la morte.

Ci sono rari casi in cui persone inconsciamente pescano informazioni dalla banca dati della memoria del proprio pianeta, dove viene registrato tutto quello che accade nel pianeta stesso, ma sono casi rarissimi e quasi sicuramente non si riferiscono a quanto tu indichi.

Va anche detto che ogni persona che muore non rinasce mai più, ma è lo spirito che la incarnava che si reincarna, quindi non e nemmeno possibile che nella personalità di un nuovo individuo si ricordino delle cose che l'individuo stesso non ha mai vissuto prima, proprio per il fatto che ad ogni vita ogni personalità è nuova.

Un saluto.

Emilio


Carmine29
Iscritto

Messaggio numero: 6
Registrato: 12-2012
Inviato il sabato 23 febbraio 2013 - 02:51:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve, vorrei fare delle domande riguardanti lo spirito e l'altro mondo.
Una volta morti e non si ha più il corpo lo spirito è consapevole di essere morto? Ricorda le persone care? Si rivedranno? Essendo uno spirito si ha la possibilità di per esempio di avere contatti con altri spiriti?
Poi avete scritto:
"Qui sulla Terra non esistono forme di vita di questo tipo, ma esistono invece su altri mondi.
Allo stesso modo, in altri luoghi - o per meglio dire - su altri piani spirituali, vi sono esseri viventi costituiti solo di spirito"
Su questo altro mondo ad esempio se una persona muore andrà lì direttamente? Lì c'è la possibilità di contattare altri o di essere consapevoli di stare in quel posto?


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 495
Registrato: 08-2002
Inviato il lunedì 25 marzo 2013 - 20:48:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve Carmine,

Una volta morti, la personalità si dissolve e ciò che legava la persona al mondo terreno come ad esempio gli affetti, gli amici, la famiglia, le cose materiali di cui si aveva conoscenza (e.g. lingue parlate, professione, nozioni varie, ecc.) viene persa. Resta solo ciò che si è appreso, compreso realmente e di cui si è diventati veramente consapevoli a livello spirituale. Questo verrà trasmesso alla personalità successiva sotto forma di impulsi che, a discrezione della nuova persona, potranno essere ulteriormente coltivati o ignorati.
Dopo aver passato l'istante della morte -che è un punto preciso di non ritorno- sappiamo che si prova una sensazione di assoluta libertà e serenità come non la si è mai provata durante la vita. Lo spirito si trova a questo punto assieme ad innumerevoli altri spiriti in una sorta di coesistenza pur mantenendo una certa individualità e capacità di reincarnarsi in una personalità del tutto nuova, cosa che avviene dopo un certo periodo.
Lo spirito è energia Creazionale e, proprio come la Creazione, è connesso a tutto e a tutti in qualsiasi momento in maniera adimensionale (aspaziale e atemporale). Quindi una volta nel cosiddetto aldilà, e privati di un corpo fisico, non ci sono pensieri di preoccupazione e quindi sentimenti, ecc. generati dalla consapevolezza materiale ed elaborati dalla psiche.
Una persona che muore sul nostro mondo si reincarna sempre e solo su questo mondo, essendo legata ad esso. Una persona terrestre, nella sua prossima vita, si ritroverà qui su questo pianeta, e poi ancora ed ancora sino a quando questo pianeta non sarà più in grado di sostenere la vita.

Gli esseri di solo spirito non necessitano di un corpo fisico in quanto si sono già evoluti al punto che un corpo fisico non è più necessario alla loro evoluzione spirituale. Esseri di solo spirito non hanno più alcuna individualità (si parla infatti di piani spirituali) e sono costituiti in una forma-NOI. Non essendoci più un corpo non c'è più una personalità, non c'è alcuna psiche, alcuna consapevolezza materiale ecc. Questi spiriti “lavorano” assieme per la propria evoluzione.


ti saluto,
Davide

(Messaggio modificato da davide il 21 febbraio 2016)


Alexchiu
Iscritto

Messaggio numero: 13
Registrato: 10-2010
Inviato il martedì 16 aprile 2013 - 02:10:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Per quanto tempo può persistere il "consciousness-block" di un defunto, dopo la morte? Possono queste "coscienze" essere all'origine dei cosiddetti "fantasmi" etc?


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 509
Registrato: 08-2002
Inviato il lunedì 13 maggio 2013 - 21:49:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

[Risposta a cura di Irma Ausserhofer]

Ciao Franco,

alla tua prima domanda è necassario rispondere con alcune informazioni sulla legge della reincarnazione al fine che tu possa afferrare meglio il concetto:

quando una persona muore, lo spirito, insieme a tutta la consapevolezza accumulata durante la sua vita (consciousness-block /Bewusstseinsblock) lascia il corpo per recarsi nell’aldilà, dove questo accumulo di consapevolezza si trasforma in pura energia.

Ogni persona ha una linea spirituale, ovvero lo spirito che aveva animato quella persona si reincarnerà a tempo debito in una nuova personalità che nascerà con una nuova consapevolezza adatta al suo stato evolutivo.

Questa persona porterà avanti l’evoluzione esattamente nel punto in cui è stata interrotta con la morte del corpo animato precedentemente.

Tutto il resto: azioni, opere, movimenti, studi fatti, mestieri esercitati e perfino i pensieri vengono conservati nelle banche dati della memoria (Akascha Cronik) e rimangono lì per sempre.

Alla seconda tua domanda si può rispondere dicendo che i cosiddetti “fantasmi” sono fenomeni che vengono attivati da persone, spesso giovani e/o adolescenti che quasi sempre soffrono di disturbi a livello della psiche e della consapevolezza.

Certe loro vibrazioni e la potenza dei loro pensieri, dei loro sentimenti, della loro psiche e della loro consapevolezza possono attivare inconsciamente, e anche non, fenomeni in cui si muovono, cadono o volano oggetti, sbattono porte e finestre e tante altre cose.

Anche ricordi e sogni, spesso legati a fatti traumatici o luoghi del passato ed anche impulsi provenienti dalle banche dati della memoria e le forze fluidali depositate in luoghi e oggetti, possono scatenare questi fenomeni.

Una cosa è assolutamente certa: fatti del genere non vengono provocati dalle persone defunte e non provengono dall’aldilà, ma vengono attivati dalle persone in vita, dove la loro consapevolezza gioca un ruolo importante.

Un saluto

Irma

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