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Vecchi Messaggi fino al 26 Ottobre 2003

Forum discussione della FIGU » Insegnamenti sullo spirito » Vita dopo la morte fisica » Vecchi Messaggi fino al 26 Ottobre 2003 « Precedente Seguente »

Autore Messaggio


Mirco Tognato
Inviato il lunedì 07 ottobre 2002 - 10:34:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao a tutti,
in seguito ad alcuni cenni di Emilio Zandarin circa la destinazione del nostro spirito dopo la morte fisica (Ufologia: I Plajarani, venerdi 4 ottobre 2002), ho una domanda da porre:
dopo il trapasso all'altra dimensione, è possibile decidere di cambiare destinazione (cambiare tempo o luogo e dimensione) oppure bisogna comunque procedere nella dimensione che ci si ritrova?
In altre parole mi interessa sapere se dopo la morte siamo in grado di decidere quale esperienza affrontare in base al nostro grado di evoluzione, se siamo in grado di stabilire autonomamente una strada da prendere o se si deve seguire una destinazione già prefissata.
Grazie e buona giornata a tutti.


Emilio Zandarin
Inviato il lunedì 07 ottobre 2002 - 13:11:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Mirco,

appena uno spirito umano lascia il proprio corpo va automaticamente, secondo una legge della Creazione, in una specifica dimensione dove vanno tutti gli spiriti che hanno appena abbandonato il proprio corpo.

Questo meccanismo é automatico e lo spirito, sempre secondo le leggi della Creazione, resta in questa dimensione per un periodo pari ad una volta e mezza circa del periodo dell'ultima vita vissuta.

Purtroppo a causa della forte sovrappopolazione del pianeta Terra, capita a volte che ci siano delle reincarnazioni precoci e questo non é una bella cosa perché il tempo che lo spirito deve passare nella sua dimensione dopo la morte fisica serve allo spirito stesso per elaborare tutto quello che si é compiuto, pensato e fatto nella vita precedente, per prepararsi alla vita successiva.

Per rispondere alla tua specifica domanda posso dire che non c'é possibilità di scelta alcuna al momento della morte.

Esistono meccanismi che fanno sì che certi spiriti piuttosto che altri si incarnino in certi corpi piuttosto che altri, ma sono comunque meccanismi automatici e che seguono le leggi della Creazione.

Un saluto da Emilio.


Mirco Tognato
Inviato il giovedì 10 ottobre 2002 - 17:54:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao a tutti,
voglio fare una considerazione sul senso della vita: sappiamo che dopo la morte il nostro spirito si sposta in un'altra dimensione per un periodo di tempo pari ad una volta e mezza circa del periodo dell'ultima vita vissuta, e che passato questo periodo si incarna in un determinato corpo, e tutto ciò secondo alcune leggi della Creazione; sappiamo invece che tutto ciò che facciamo, pensiamo ed impariamo in vita dipende solo ed esclusivamente da noi. Allora il destino è una cosa inventata che, come la religione, rallenta l'evoluzione dell'uomo. Come si può credere nel destino?


Emilio Zandarin
Inviato il giovedì 10 ottobre 2002 - 18:45:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

CIao Mirco,
hai detto appunto una cosa giusta, il destino, se si intende come un futuro già scritto, non esiste.

Ogni cosa che succede é l'effetto di un nostro comportamento, ma c'é anche da dire che succedono cose che non dipendono da noi come esseri umani, ma facenti parte della Creazione.

Saluti da Emilio.


Rei
Iscritto

Messaggio numero: 10
Registrato: 02-2003
Inviato il mercoledì 02 aprile 2003 - 20:38:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Gentile associazione FIGU

Dopo aver letto il FORUM “Vita dopo la morte fisica” mi chiedevo, quando un'essere umano muore il suo spirito, dopo aver trascorso il tempo dovuto, puo' reicarnarsi in un'essere vivente diverso, tipo un'animale o una pianta?
E questa reincarnazione puo avere qualche ricordo, caratteristica, qualcosa insomma della vita precedente?
Quindi le religioni (anche se preferisco chiamarle filosofie) che si avvicinavano di più alla realtà sono quelle buddiste, dove la vita viene rappresentata come un ciclo continuo di nascita- via-morte-reincarnazione/nascita ecc. Ma allora il concetto di “karma” si riferisce a quanto un'individuo ha sviluppato il proprio spirito; cioè ad un alto livello spirituale si associa un karma migliore?
Aspetto una vostra risposta.

Cordiali saluti;
Rei.


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 33
Registrato: 04-2002
Inviato il mercoledì 02 aprile 2003 - 21:55:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Rei,

la reincarnazione di uno spirito di un essere umano non potrà mai avvenire se non in un altro essere umano, mai in altre forma di vita.

Questa è una legge della Creazione.

Dopo essersi reincarnati non si hanno ricordi della vita precendente perché ogni vita, se cosi si può dire, è una storia a parte.

Dobbiamo realizzare che lo spirito umano deve incarnarsi in un corpo umano per evolversi, questo è il senso della reincarnazione e cioè che lo spirito deve avere l'opportunità di evolversi in una vita in funzione delle altre.

L'evoluzione umana è una cosa a se rispetto alle altre forme di vita, e mai potrebbe mischiarsi con altre forme di vita se non umane.

Questa è una delle tante cose sbagliate e confuse introdotte dalle religioni, quindi uno spirito umano deve sempre e per forza reincarnarsi in un corpo umano.

L'unico comune denominatore sta nell'evoluzione dello spirito che a secondo di quanto si è evoluto può intervenire a livello di impulsi che spingono la persona a essere più o meno indirizzata ad un comportamento, ma sempre a livello di impulso non cosciente.

Questo blocco che ci impedisce di ricordarci delle situazione delle vite precendenti serve a non farci diventare pazzi, perché avremmo davvero troppe informazioni e situazioni da amministrare.

Pensa che effetto ti farebbe sapere che nella vita precendente fossi stato un personaggio che ha combinato tanti tanti danni ad altre persone?
Questo è un esempio, ma tante situazioni potrebbero calzare a pennello per spiegare.

Le religioni non sono filosofie perché il loro intento è quello di fare proseliti, come le sette del resto, mentre la filosofia è una cosa che ti lascia libero di decidere in piena autonomia, senza pregiudizi e senza un culto che ti imponga cosa é e cosa non è.

In ogni religione, tutte, c'è sempre un po' di verità perché tutte le religioni hanno attinto qualche cosa dalle scritture originarie e lo hanno inserito nei loro testi, questo genera una confusione totale, tant'è che oggi la verità e nascostissima e incomprensibile qui sulla Terra.

Il principio di Karma è anche lui assolutamente sbagliato, perché è necessario per la nostra evoluzione che vengano fatti degli errori, alcuni gravi e altri meno.

Solo facendo errori realizziamo che abbiamo sbagliato e solo grazie agli realizziamo che possiamo riparare all'errore fatto per migliorare, ma questo solo se siamo abbastanza onesti con noi stessi per ammetterlo.

Questo non significa che durante la vita si debbano fare solo errori per evolverci, ma dobbiamo di certo aspettarci di commettere errori che serviranno alla nostra evoluzione, senza credere che lo sbaglio sia una cosa negativa e basta.

Quello che ci fa credere la filosofia del Karma è che ciò che facciamo in una vita influirà positivamente o negativamente sulle altre vite, ma questo non è corretto, anzi è proprio sbagliato, questo non succede mai.

Cordiali saluti
Emilio e Günter


Rei
Iscritto

Messaggio numero: 21
Registrato: 02-2003
Inviato il giovedì 12 giugno 2003 - 23:29:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Gentile FIGU,
Vorrei discutere su alcuni aspetti della reincarnazione; poiché lo scopo principale della vita è di “far accrescere il proprio spirito” per poi potersi reincarnare con uno spirito più “evoluto” e cosi via per migliaia e migliaia di volte fino a ricongiungersi alla Creazione stessa.
Ipotizzando che, durante una normalissima vita, un individuo riesca a capire con l’esperienza che deve ragionare con la propria testa e che le religioni sono uno dei mali del mondo; probabilmente se quest’individuo avrà una prole farà continuare nel tempo questo suo insegnamento nelle generazioni future. Ma, quando quest’individuo morirà e si reincarnerà avrà dimenticato tutto e probabilmente ripeterà l’errore iniziale della sua vita precedente e cosi per moltissime altre vite.
Ora mi chiedo, se commettere errori serve per impararli e non commetterli più; che senso ha questo discorso se in ogni caso dopo essersi incarnati si continuerà a commetterli “all’infinito”? Questo ha tutta l’aria di essere un paradosso; ho probabilmente un errore della Creazione stessa.
E, sempre secondo questo concetto, mi chiedo come si possa “allenare” lo spirito, se bisogna gia esser fortunati per “scoprirlo” e in seguito “allenarlo”; se nella prossima vita (tenendo presente che una non è sufficiente, ma occorrono innumerevoli vite) c’è la possibilità di diventare persino preti!
Non sarebbe più logico che una volta reincarnati rimanesse un “estratto” di esperienze passate, che influenzino l’individuo a livello del subinconsco nel proseguire la propria evoluzione spirituale, senza esser “destinato” a cadere sempre negli stessi errori?

Saluti,
Enrico”Rei”.


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 51
Registrato: 08-2002
Inviato il sabato 14 giugno 2003 - 15:57:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Enrico,

E' naturale che nelle vite successive, la nostra mente non possa ricordarsi di chi eravamo prima o di che cosa facevamo: questa è una forma di protezione poichè noi tutti vivremmo la vita presente in funzione della vita precedente : se ti dicessero che eri un personaggio famoso o importante, tu o la maggior parte delle persone cercherebbero informazioni, si darebbero da fare per capire chi erano e che cosa facevano. In questo modo non vivrebbero quasi più la vita presente e non si dedicherebbero ai problemi quotidiani e presenti.
Tutto questo è ben visibile oggi : ci sono persone che dichiarano di poter tornare indietro nel tempo e di vedersi come erano in un altra vita. A lungo andare queste persone si identificano in altre persone, magari vissute tempo prima, rovinando la propria vita e distogliendo l'attenzione da essa. Se tutti si ricordassero delle vite precedenti ne deriverebbe una confusione incredibile.
Gli errori commessi devono essere capiti, elaborati e digeriti, per migliorarsi e per capire come funzionano le cose. A volte non basta un'intera vita a capire una sola cosa si deve passare anche attraverso esperienze dolorose per capire e per migliorarsi. Ogni volta che commettiamo un errore, non dovremmo subirene passivamente le sue conseguenze, ma dovremmo andare in profondità per capire i meccanismi che ci hanno portato a questo. Se questi meccanismi non vengono capiti, è probabile che una persona continuerà a commettere sempre errori fino a quando non potrà capirlo da sé. Tutto questo è un mecanismo automatico che non ha niente a che vedere con le leggi dell'uomo. Se si commette un errore, la naturale conseguenza è che si soffre, ma la sofferenza non è una punizione della Creazione o qualcosa di cattivo : è solo la naturale conseguenza alle nostre azioni. Se si seguissero le leggi della natura probabilmente non si soffrirebbe come soffriamo oggi sulla Terra : non ci sarebbe sovrappopolazione, non ci sarebbe inquinamento, non ci sarebbero omici, non ci sarebbero sofferenze, ecc, ecc.
Gli errori sono il principale mezzo per imparare. Fin tanto che ci sarà evoluzione ci saranno persone che commettono errori : anche i Pleiadiani/Plejarani commettono errori, che non sono come i nostri, e anch'essi provano sofferenza se questi errori sono gravi.
Quello che non dobbiamo fare è di vivere passivamente gli errori che commettiamo, ma di trarre vantaggio nel capire la causa dei nostri errori. In questa vita ci vengono spesso impulsi dalla vita o dalle vite precedente, ma che noi non siamo in grado di afferrare e di capire.

Ogni vita può essere totalmente diversa da un'altra. Si può dire che la persona che vive questa vita non ha niente a che vedere con la persona che viveva precedentemente. La continuità delle vite non è immediata e così matematica, ma dobbiamo vivere la nostra vita in maniera pratica, guardando un faccia i problemi che dobbiamo risolvere ogni giorno.
Non dovremmo preoccuparci minimamanete di cosa facevamo 100 o 200 anni fa, poichè questo non ci aiuta per niente, anzi, ci potrebbe creare solo confusione.

La logica della Creazione va ben oltre il nostro modo quotidiano di pensare e di risolvere i problemi. Il fatto di cercare di capire l'universo con le pochissime informazioni che abbiamo, è un'impresa impossibile. Una cosa è certa, se le cose stanno così, è perchè c'è una logica dietro a tutto questo che noi, adesso come adesso, non siamo ancora in grado di capire.

Saluti,
Günter e Davide


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 57
Registrato: 08-2002
Inviato il venerdì 18 luglio 2003 - 19:17:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Rei,

ci sono tantissime persone che ogni giorno tirano fuori teorie sempre nuove sulla reincarnazione, scrivendo libri, articoli e producendo molto materiale informativo. La realtà è che queste persone non hanno capito niente. Della vita precedente non rimane niente. Segni sul corpo o altre informazioni che secondo alcune persone sono "lasciti" di una vita precedente sono solo casualità. La stessa cosa vale per il Karma. La natura è giusta : perchè una persona dovrebbe soffrire delle sue azioni commesse in una vita precedente se non ha nemmeno la possibilità di ricordarsi? Pensiamo che vi sia molta confusione su questo argomento e, come in altri casi, molte persone sfruttano questa confusione per trarne proprio beneficio economico personale.

Saluti,
Davide e Günter.


Rei
Iscritto

Messaggio numero: 37
Registrato: 02-2003
Inviato il venerdì 26 settembre 2003 - 21:43:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve a tutti,
Ho letto su varie pubblicazioni della FIGU che si fa una chiara distinzione tra anima e spirito, poiché fra i due solo lo spirito è eterno, mentre l’anima muore con il corpo. Allora cosa s’intende per anima?

Saluti,
Enrico “Rei”.


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 54
Registrato: 04-2002
Inviato il lunedì 29 settembre 2003 - 18:22:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Enrico,

purtroppo ci sono tantissimi equivoci a proposito dello spirito e dell'anima.

L'anima é una forma energetica la quale risiede nel corpo fisico e non ha nulla a che fare con lo spirito.

Per essere chiari e non equivocare ulteriormente va precisato che l'anima corrisponde alla psiche che risiede pressappoco all'altezza dello sterno, quindi nel petto delle persone.

Erroneamente si dice che la psiche risiede in testa, ma questo é un errore.

Quindi lo spirito é eterno, l'anima no, in quanto proprietaria del corpo fisico e termina ogni volta che il corpo muore.

Saluti a te.

Emilio


Robertoguidolin
Iscritto

Messaggio numero: 23
Registrato: 09-2003
Inviato il sabato 25 ottobre 2003 - 15:23:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Emilio,

quindi, nell'altra dimensione si è solo spirito.
Questo vuol dire comunque essere autocoscienti, immagino. Vi è stato spiegato quali compiti si hanno "nell'aldilà"? Che cosa significa praticamente "dover assimilare quanto vissuto nell'ultima vita?"
In questa altra dimensione ci sono solo "terrestri"? ...non sembra una prospettiva particolarmente allettante visto il caos che regna "nell'aldiquà"...
Vi è stato detto quanti siamo in totale "noi" più "loro"?
Quando il limite di sovrappopolazione diventerà veramente pericoloso per quanto riguarda il corretto equilibrio di passaggio tra l'una e l'altra dimensione?

Un saluto e grazie,

Roberto


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 63
Registrato: 04-2002
Inviato il domenica 26 ottobre 2003 - 01:44:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Roberto,

si, nell'altra dimensione, quella dove vanno gli spiriti che ci abitano quando siamo in vita, essi sono solo spirito, tutto il resto si separa quando si muore e resta in questa nostra dimensione.

Se per autocosciente ti riferisci allo spirito, la risposta è si.

Gli spiriti di un pianeta abitato da forme di vita umane vanno in una dimensione sempre locata nel pianeta stesso, per cui nella dimensione degli spiriti separati dal corpo dei terrestri, ci vanno solo spiriti di terrestri.

Gli spiriti sono sempre in numero maggiore dei corpi in vita, il numero non lo sappiamo (e aggiungo io, a che ci servirebbe sapere un dato simile?).

Il limite é gia stato passato grazie all'enorme sovrappopolazione e gli spiriti sono costretti a reincarnarsi prematuramente in nuovi corpi nati.

Aggiungo un piccolo consiglio: parte delle risposte alle domande da te fatte in questo post, erano presenti in altri post di questa stessa discussione, per cui vi PREGHIAMO ANCORA UNA VOLTA: LEGGETE le altre risposte e consultate il nostro sito in italiano (o anche in altre lingue se le conoscete), così da alleggerire il nostro lavoro.

Un grazie ed un saluto a te.

Emilio


Robertoguidolin
Iscritto

Messaggio numero: 28
Registrato: 09-2003
Inviato il domenica 26 ottobre 2003 - 20:14:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Emilio,

consiglio più che giusto, ma talvolta comunque alcune cose sfuggono ugualmente vagando tra i meandri del sito.

Spero che questo non mi sia accaduto anche per la seguente domanda:
lo spirito si insedia in un corpo dopo circa 21 giorni dal concepimento. Se non ho capito male, in questo momento si forma anche l'anima del corpo stesso e l'individuo è, per così dire, effettivo.
Alla luce di questo, qual è l'opinione della FIGU in merito al problema dell'interruzione di una gravidanza?

Grazie e ciao,

Roberto

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