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Andreaber Nuovo Iscritto
Messaggio numero: 2 Registrato: 11-2004
| Inviato il giovedì 02 dicembre 2004 - 19:12: |
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Quando si è troppo presi dai problemi, dalle angosce e dagli affanni giornalieri, ossia dalle molte talvolta pressanti questioni concrete dell’esistenza, non ci si accorge di quali tesori impagabili siano nascosti dentro di noi, né della loro connessione con le leggi e le realtà della Creazione. Molti di noi cercano di trovare delle risposte autentiche alle domande che ci poniamo, suscitate dai nostri pensieri, letture e riflessioni e nel farlo ci rendiamo conto di quanto siano ancora limitate le nostre conoscenze riguardo al mondo dello spirito e alla Creazione. Eppure il cosmo, l’universo, le stelle, con gli interrogativi che da sempre sollevano, legati al senso e allo scopo delle cose, dell’essere e della nostra vita hanno sempre affascinato gli uomini, anche se troppo spesso abbiamo cercato e cerchiamo fuori e lontano da noi o in luoghi esotici, misteriosi o reconditi della terra e del cosmo, quelle risposte alle grandi domande che potremmo più facilmente - anche se pur sempre con fatica, lavoro su di se, esame ed ascolto interiore - trovare dentro noi stessi, ossia nel luogo tutto sommato più prossimo a noi. E’ evidentemente una questione di consapevolezza, la quale può permetterci di orientare nella direzione e nel luogo appropriati la nostra ricerca. Se si è o si diventa infatti consapevoli di portare dentro di sé come forma spirituale, un frammento, per quanto piccolo, infinitesimo e poco evoluto della Creazione , allora è possibile sentirsi parte di qualcosa di immensamente più grande, vasto e profondo di noi, che funziona in base a leggi e meccanismi assolutamente logici e razionali, anche se non di logica umana si tratta ma di logica cosmica, universale : la Creazione Certo questo spirito o forma spirituale è qualcosa che non è facile per noi da concepire , comprendere ad afferrare concettualmente , il suo significato reale spesso ci sfugge, forse perché troppo forti sono ancora i condizionamenti, il peso e l’influenza mentale a livello inconscio dei falsi insegnamenti diffusi dalle religioni riguardo a queste tematiche. Tuttavia nella misura in cui riusciamo a svincolarci e liberarci consapevolmente da questi schemi e influssi di pensiero religiosi o settari e a riflettere e meditare in modo profondo e sincero, facendo silenzio in noi stessi, sulle questioni spirituali, possiamo arrivare a comprendere, sia pur per sommi capi e in maniera incompleta, questa realtà e intuire e sentire così che siamo portatori di una forza e di una forma di energia neutra, generata dalla Creazione e tendente, in archi di tempo per noi incalcolabili, all’evoluzione attraverso innumerevoli vite, morti e rinascite con i relativi periodi di riposo, al fine di elaborare i contenuti delle esperienze fatte nel corso dell’esistenza terrena, ricavandone indicazioni utili alla propria evoluzione spirituale, in quello che siamo soliti chiamare al di là , ossia nella dimensione ultraterrena. Ad alcuni tutto questo può apparire o suonare a sua volta come un pensiero in qualche modo religioso, se non addirittura dogmatico o comunque speculativo, in quanto non suffragato da prove scientifiche, mentre ad altri può risultare a tutti gli effetti logico, naturale e quindi comprensibile. Tuttavia rimane il dato per cui, di fronte alle grandi domande dell’esistenza, della vita, della morte e della eventuale sopravvivenza dello spirito, l’uomo, nel suo tentativo di cercare delle risposte, si è trovato spesso, nel corso dei secoli e dei millenni e si trova tuttora spaesato, privo cioè di quei riferimenti e punti di appoggio a fonti di conoscenza veramente attendibili e veritiere che potessero aiutarlo e incoraggiarlo nel suo difficile cammino di ricerca di se stesso e del proprio spirito. Coloro i quali ebbero questo compito altissimo di consiglio e aiuto spirituale ed evolutivo nei confronti dell’umanità terrestre, caduta in preda all’ignoranza e alla non conoscenza di sé stessa, sono stati in tutti i modi, chi più chi meno, ostacolati e perseguitati, i loro scritti e testimonianze falsificati, manipolati fino all’irriconoscibilità, e infine dimenticati. Da qualche decennio tuttavia questo immenso patrimonio di conoscenze e sapere, in grado di illuminare le tenebre interiori che offuscano il percorso spirituale dell’evoluzione umana, è di nuovo attingibile nella sua totalità, complessa articolazione e profondità da parte di coloro che hanno la vera, autentica e sincera volontà di conoscere ed approfondire, le leggi, i comandamenti e le realtà dello spirito e della propria evoluzione, tramite la reincarnazione, la dimensione ultraterrena immateriale e i piani puramente spirituali. Ma è un lavoro e un’opera di conoscenza e approfondimento assolutamente individuale e personale che nessuno può svolgere al posto di un altro, né tanto meno diffondere e imporre in modo missionariao arrogante e irrispettoso della libertà, delle idee e del livello evolutivo altrui. Come in tutte le questioni della vita quindi, anche nello studio degli insegnamenti spirituali vale il principio della responsabilità verso se stessi e gli altri. Salome Andrea Bertuccioli
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Andreaber Nuovo Iscritto
Messaggio numero: 3 Registrato: 11-2004
| Inviato il domenica 05 dicembre 2004 - 19:12: |
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Alcune precisazioni in merito al tuo intervento e a quanto ho cercato di esprimere nel mio post iniziale. Ho parlato di logiche nel senso che cerco ora di spiegare meglio. Come sai sulla terra si usa dire "questo è logico" intendendo però dire il più delle volte soltanto questo è logico per me, ossia questo è "il mio punto di vista", "questa è la mia opinione". Inoltre in senso filosofico, nel corso della storia del pensiero, si sono sviluppate ed esisono quindi molteplici logiche formali così come esistono diverse geometrie (euclidea, quadridimensionale, ec), per cui per esempio nelle università si insegnano sia la logica antica (quella aristotelica basata sul principio di non contraddazione : o un'affermazioine è vera o è falsa - tertium non datur) oppure le teorie logiche formali moderne, alcune di impostazione matematica (per esempio la logica trivalente per la quale accanto ai valori di verità vero (V) e falso (F) ne esiste anche un terzo, quello (I)Indefinito. Sarebbe interessante da questo punto di vista sapere se nell'ambito delle leggi della Creazione una proposizione, un enunciato possa essere, come in certe logiche terrestri contamporaneamente vero e falso. (Intuitivamente penso non sia possibile). Ecco perché ho voluto precisare che la logica di cui palrano i Plejarani e Billy è, come tu dici giustamente, una logica universale, assoluta, perché fondata sul riconoscimento e la conoscenza effettiva (e non puramente ipotetica)delle leggi reali della Creazione. In questo senso qualcosa è logico (cioè conforme alle leggi della Creazione e della natura) oppure illogico (cioè non conforme ad esse, innatutale). Sulla Terra tuttavia, dato che la maggior parte degli esseri umani di questo pianeta non conosce tali leggi universali della Creazione, abbiamo a che fare con una pluralità di logiche anche molto diverse tra di loro e questo non contribuisce certo alla chiarezza e alla comprensione autentica delle realtà effettiva delle cose. Per quanto riguarda il mio accenno ai profeti osteggiati e perseguitati nella loro opera, mi riferivo non a tutti i profeti in genere o a quelli che sono ritenuti tali dalle religioni di culto (molti dei quali sono piuttosto da considerare in realtà falsi profeti) ma ai profeti della linea incarnativa di cui fanno parte anche Billy Meier, Jmmanuel e altri. E' vero, come tu dici, che per costruire qualunque cosa, occorre partire dagli elementi più semplici, concreti e basilari. Tuttavia se ci pensi : cosa ha spinto molti di noi ad un primo approccio con il caso Meier e i Plejarani se non una generica curiosità, magari essendo stati attratti dalla bellezza e nitidezza delle foto ? Poi nel corso del tempo la curiosità si affina, evolve e si trasforma in approfondimento più meditato e razionale (e non più sensazionalistico) dei vari aspetti spirituali degli insegnamenti di Billy. Perciò penso che non sia utile una condanna tout court della curioistà in quanto tale. Il punto semmai, a mio avviso, è capire, interrogando e ascoltando se stessi, se la propria è o rimane una curiosità superficiale, basata cioè su elementi puramente esteriori e materiali, oppure se contiene una dimensione più profonda ed evolutiva di ricerca e percorso di conoscenza personale di tipo spirituale. Le parole sono sempre ambivalanti, poiché hanno una gamma di significati talvolta molti diversi tra loro e dipende sempre da che singificato attribuiamo a un certo concetto o parola, come lo intendiamo. Del termine Creazione per esempio uno potrebbe fornire tantissime definzioni e spiegazioni diverse, alcune delle quali compatibili, ossia non in contraddizione con le altre. Negli stessi testi FIGU si possono trovare numerose differenti definizioni e spiegazioni di questa parola e concetto. E' un po' come se ogni definizione cogliesse un certo aspetto della realtà complessa e articolata della Creazione che non è quindi possibile esprimere tramite un'unica espressione. Purtroppo molti concetti e parole che usiamo sono impregnati di un senso e caratterrizzati da un uso corrente di tipo religioso che tende a sviare dalla comprensione del loro reale significato. Pensa, tanto per fare un esempio alla parola spirito o comandamento. Io stesso tempo fa quando leggevo nei testi FIGU la parola Gebote, comandamenti, associata a leggi (Gesetze)provavo un certo disagio perché di primo acchito questa terminologia mi ricordava molto da vicino analoghi termini un uso nella religione cristiana. Tuttavia se poi si approfondisce il significato nell'ambito degli insegnamenti spirituali di quel termine e concetto, ci si accorge di come esso sia in effeftti assai differente da quello adoperato dal cristianesimo. A complicare le cose c'è inoltre il fatto per cui le religioni, chi più chi meno, hanno distorto e incorporato nelle loro(false) dottrine alcuni reali insegnamenti, parole e concetti degli antichi profeti della linea plejarana, alterandone e distorcendone però completamente l'originario e autentico significato. Salome Andrea Bertuccioli
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Rei Iscritto
Messaggio numero: 104 Registrato: 02-2003
| Inviato il sabato 24 giugno 2006 - 09:39: |
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Ciao a tutti, vorrei iniziare una discussione sulle verità assolute. Solitamente l’idea di verità assoluta viene associata a dei concetti religiosi come i dogmi e le verità rivelate. Ma, anche esaminando “superficialmente” gli insegnamenti spirituali (uso superficialmente dato che per esaminarli in profondità è indispensabile la conoscenza del tedesco, e per ora mi sono limitato a prenderne in esame solo una minima parte tradotta in inglese e in italiano) emergono delle verità che non possono non definirsi assolute. Eccone degli esempi: - La natura può vivere senza l’uomo ma l’uomo non può vivere senza natura; - Un fatto vero e reale può definirsi tale se rimane immutato nello spazio e nel tempo; - La legge della causa/effetto; - L’ordine come fattore portante di tutto ciò che è e non è manifesto. Questi non sono che alcuni esempi. Sicuramente se si studiano più a fondo gli insegnamenti spirituali ne troveranno molti altri. Questo era il primo aspetto del problema ; il secondo è di carattere più personale. Nella mia sfera di conoscenze-consapevoli, nel mio bagaglio di esperienza personale ho bisogno di verità assolute che mi diano delle certezze, non riuscirei a stare in una condizione di dubbio perenne. Queste verità assolute le considero come dei mattoni sui quali posso costruire ipotesi e posso basare i miei giudizi; li considero anche come delle piante che in un primo stadio sono germogli e man mano che accumulo esperienza crescono fino a diventare degl’alberi robusti, che a loro volta daranno origine ad altri germogli. Per concludere mi e vi chiedo se ho un rapporto religioso nei confronti della realtà e non me ne rendo conto, oppure se mi sono fatto un’idea sbagliata sul concetto di verità assoluta. Salome, Enrico “Rei” |
   
Davide Moderatore
Messaggio numero: 178 Registrato: 08-2002
| Inviato il lunedì 26 giugno 2006 - 20:08: |
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Ciao, le leggi della Creazione e della natura non devono essere confrontate con le leggi artificiali e innaturali create dall'uomo, incluse le leggi delle religioni. La differenza è fondamentale: se si viola una legge umana, si andrà incontro ad una punizione forzata, non naturale; una punizione inventata dall'uomo artificialmente per sostenere una legge creata artificialmente. Se si infrange invece una legge della natura, le conseguenze sono naturali nel senso che come reazione naturale si ha uno svantaggio. Questa non è una punizione, bensì una reazione naturale. Le leggi della natura sono da seguire, poiché la vita e tutta l'esistenza scorre, fluisce naturalmente secondo tali leggi. Esse possono venire osservate attorno a noi senza troppo impegno. Ciò che avviene se non si seguono le leggi della Creazione è il disordine e il caos. Le leggi, in altre parole sono le tracce dell'ordine naturale e, benché oggi l'essere umano sia confuso dal ritmo frenetico e impossibile della vita moderna, egli è molto più legato alla natura e alle sue leggi di quanto non si pensi. Queste leggi sono da considerarsi assolute nel senso che sono valide in tutto l'universo e senza distinzioni di tempo, spazio, razza, appartenenza ad un pianeta e tuttavia anch'esse come tutto ciò che sta all'interno della Creazione sono soggette a evoluzione dal momento che tutto evolve, benché in tempi per noi inimmaginabili. Perciò entro certi limiti il dubitare è qualcosa di sano perché altrimenti si ricadrebbe nel dogmatismo e nella fede, tuttavia vi sono fondamenti certi nella Creazione se si è capaci di coglierli e comprenderli. Il sottostare a queste leggi non è per nulla umiliante per l'essere umano, ma lo eleva anzi un livello di dignità a lui consono. L'essere umano deve quindi capire una volta per tutte che non deve combattere la natura o vedere in essa qualcosa da sfruttare per il profitto economico, bensì considerarla come la manifestazione più tangibile che possa essere osservata delle leggi della Creazione. Come è stato detto la Natura può vivere senza l'essere umano; ma è questi che non può fare a meno della natura. Le leggi non devono essere temute poiché la loro violazione non porta vendetta o cose del genere, ma semplicemente il ripristino dell'equilibrio naturale. Se per esempio si costruiscono megalopoli con parecchi milioni di abitanti, con grattacieli e cementificazioni immense, non ci dobbiamo poi stupire se si assiste ad inondazioni o a terremoti. E' una punizione della natura questa? No, è solo la sua reazione per riequilibrare le cose. Per rimettere ordine ad un disordine creato dall'essere umano, poiché questi ha violato le sue leggi. Le epidemie, le carestie, le siccità ecc. sono solo tanti aspetti che riguardano la violazione sistematica da parte dell'uomo delle leggi della natura e della Creazione. La natura ci offre innumerevoli spunti per vedere all'opera tali leggi e o di confrontare quello che accade in essa con quello che sentiamo e pensiamo è un processo incessante. Osserviamo gli animali selvatici, gli insetti, le piante ecc. Tutti lottano ogni giorno per la sopravvivenza, per arrivare a domani , per portare avanti il proprio patrimonio genetico, per evolversi. E' quindi sbagliato pensare di ottenere qualcosa senza fare nulla. Questo vale anche nell'evoluzione spirituale. Non serve imparare a memoria una preghiera per evolverci spiritualmente o dare per vero un dogma. Ciò che dobbiamo fare è un vero e duro lavoro di evoluzione iniziando da dentro noi stessi, in piena onestà e trasparenza. Non si ottiene nulla facilmente nella natura e l'uomo risponde anch'egli a tale legge. Con il lavoro costante e giornaliero, si guadagna il "pane" di tutti i giorni, al fine di acquisire una consapevolezza sempre maggiore. Questo è però un processo molto lungo e praticamente interminabile, perché non vi sarà mai un momento in cui poterci dire :"bene adesso possiamo sederci perché abbiamo raggiunto il settimo cielo". No, perché ci sarà sempre qualcosa da imparare e da capire nelle prossime migliaia o milioni di vite che vivremo. Un saluto, Davide e Andrea |
   
Davide Moderatore
Messaggio numero: 180 Registrato: 08-2002
| Inviato il domenica 02 luglio 2006 - 19:14: |
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Ciao, la capacità innata di pensiero non è qualcosa di astratto, bensì la capacità di discernere con un nostro ragionamento cosa sia giusto e cosa sia sbagliato per noi. Vogliamo ancora una volta sottolineare in maniera ferma che la spiritualità non è qualcosa di intangibile o etereo di cui si debba parlare come se si trattasse di una filosofia incomprensibile ai più, o di una qualche forma mistica di religione. La spiritualità comincia con le cose più semplici e palpabili che tutti noi possiamo osservare e a cui possiamo prestare attenzione. La nostra crescita spirituale inizia con il renderci conto di cosa facciamo ogni giorno e di come ci comportiamo nei confronti delle altre persone, di noi stessi, nei confronti del mondo, dei nostri figli ecc. Tutto però parte dentro di noi. Non serve basarci sull'intuizione per capire che stiamo facendo qualcosa di sbagliato. Se per esempio si vuole fare un figlio solo perché lo si sente dentro, senza analizzare le proprie condizioni economiche, senza avere stabilità di coppia (considerando cioè il nascituro quale uno strumento, un mezzo per risolvere i problemi della coppia, ecc.), senza dare in garanzia un minimo di stabilità a questa persona che viene al mondo. Anche questa è spiritualità. Nello specifico è responsabilità. Si tratta cioè di partire dentro di noi per capire cosa stiamo facendo, con onestà verso noi stessi. Il riconoscimento della verità parte da queste piccole e semplici cose di tutti i giorni. Non si parte dai confini dell'universo per evolverci spiritualmente; e non si parte da qualcosa di etereo, bensì da ciò che siamo in grado di vedere, di capire e di percepire con i nostri pensieri, mettendoci in discussione. E' fondamentale nella ricerca della verità l'uso costante della ragione, della logica e dell'intelletto, il quale può anche avvenire attraverso l'intuizione, tuttavia è bene ricordare che essa è soltanto uno strumento tra altri a disposizione dell'essere umano per espandere la propria consapevolezza ed evolvere. E' importante perciò avere sempre ben presente l'obiettivo finale, ossia l'evoluzione, senza confondere il mezzo con il fine. L'intuizione è quella voce interiore o primo pensiero che l'essere umano può essere in grado, date certe condizioni, di recepire ed utilizzare. L'intuizione passa sempre attraverso la consapevolezza. Inoltre occorre dire che un pensiero di tipo materialista si basa esclusivamente su fatti o circostanze esteriori e limitate, mentre un tipo di pensiero più evoluto e consapevole è fondato sul confronto e raffronto costante tra i dati di realtà esterni e la propria interiorità attraverso l'elaborazione e il filtro dell'intelletto e della ragione. Solo questo procedimento permette di trasformare le conoscenze acquisite in forme di esperienza e successivamente in saggezza. L'esperienza unita alla conoscenza dà origine alla saggezza che a sua volta si trasforma in consapevolezza, che equivale all'evoluzione spirituale che non va più persa, vita dopo vita. Salome, Davide e Andrea |
   
Rei Iscritto
Messaggio numero: 106 Registrato: 02-2003
| Inviato il lunedì 03 luglio 2006 - 18:59: |
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Ciao Davide e Andrea, ho letto la vostra risposta, ma non ho capito del tutto la parte “tecnica” del discorso. Quando ad esempio dite: ***Inoltre occorre dire che un pensiero di tipo materialista si basa esclusivamente su fatti o circostanze esteriori e limitate, mentre un tipo di pensiero più evoluto e consapevole è fondato sul confronto e raffronto costante tra i dati di realtà esterni e la propria interiorità attraverso l'elaborazione e il filtro dell'intelletto e della ragione.*** Riesco a capire la differenza tra il pensiero materialista e quello autonomo-consapevole nelle situazioni più “semplici” (l’ esempio del figlio nel vostro post chiarifica ogni dubbio); ma è quando si ha a che fare con concetti più complessi, meno “palpabili”, come la reincarnazione, lo spirito e la Creazione che sorgono i problemi. Infatti in linea di principio il concetto è lo stesso, ma mentre sulle questioni più “semplici” abbiamo sia dati di realtà esterni che conoscenze proprie da confrontare ed elaborare con il filtro dell’intelletto e della ragione; per questioni più complesse dove i dati di realtà esterni sono estremamente più difficili da cogliere (per quanto riguarda la Creazione il discorso è un po’ “facilitato”, nel senso che la stessa natura ci fornisce i suoi dati di realtà esterni, ma per concetti come lo spirito e la reincarnazione la questione si complica parecchio), e le proprie conoscenze sembrano nulle (infatti sebbene il concetto di spirito e di reincarnazione suonino logici e ragionevoli, personalmente non ho nessuna conoscenza ed esperienza, della quale sia consapevole, di questi concetti). Questo interrogativo riporta alla primo post di questa sezione del forum. Un’altra parte del vostro post che non ho ben capito è questa: ***Solo questo procedimento permette di trasformare le conoscenze acquisite in forme di esperienza e successivamente in saggezza. L'esperienza unita alla conoscenza dà origine alla saggezza che a sua volta si trasforma in consapevolezza, che equivale all'evoluzione spirituale che non va più persa, vita dopo vita.*** In tutto questo procedimento che inizia con un confronto tra i dati di realtà esterni e le proprie conoscenze, per poi dare origine all’esperienza e successivamente alla saggezza e per finire alla consapevolezza; ci sono dei periodi in cui ad esempio l’esperienza diventa saggezza oppure si tratta di una trasformazione continua? Da quello che è stato detto e che ho letto, il periodo del sonno dovrebbe avere un ruolo importante in tutto questo; e, se non sbaglio, la consapevolezza contenuta nel GBB (il GBB è un acronimo per Gesamtbewusstseinsblock cioè “blocco dell’intera consapevolezza” [Gesamt (intera) bewusstseins (consapevolezza) block (blocco)]) che è l’unica nostra parte che insieme allo spirito rimane dopo la morte, viene in qualche modo “digerito” dallo spirito (una “digestione” che dura circa una volta e mezza la durata della vita dell’individuo) dando origine a un nuovo spirito formato da quello “vecchio” più la consapevolezza “digerita”. Per concludere, volevo evidenziare il fatto che, dopo aver letto la vostra risposta, ho riletto l’estratto dell’OM sotto una luce diversa dalla prima volta; e ho notato che senza una spiegazione chiara e precisa di alcune affermazioni e di alcuni termini si rischia di mal’interpretare il tutto creando solo che confusione, quindi vi ringrazio per la vostra spiegazione. Salome, Enrico “Rei” |
   
Danielefej Iscritto
Messaggio numero: 31 Registrato: 05-2004
| Inviato il martedì 04 luglio 2006 - 04:38: |
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Ciao a tutti, scusate Davide ed Andrea, ma c'é una cosa che anche io capisco poco. Quando dite: 'L'esperienza unita alla conoscenza dà origine alla saggezza che a sua volta si trasforma in consapevolezza, che equivale all'evoluzione spirituale che non va più persa, vita dopo vita." Io penso siano le parole piú chiare, esaustive e vive che abbia letto tra tutti i post presenti sul sito, anche io credo sia proprio cosí... ma mi perdo nell'attimo in cui dite: "(...) che equivale all'evoluzione spirituale che non va più persa, vita dopo vita" Per cui come é possibile che il pensiero evoluto e consapevole porti all'evoluzione del nostro spirito? Ciao Daniel |
   
Davide Moderatore
Messaggio numero: 181 Registrato: 08-2002
| Inviato il martedì 04 luglio 2006 - 19:41: |
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Ciao Daniele, Quando abbiamo detto che le conoscenze divenute esperienze, poi saggezza e quindi consapevolezza non vanno perse nelle vite o incarnazioni successive ci riferivamo al fatto che tutto ciò di cui noi facciamo esperienza, così come i nostri pensieri e sentimenti non vanno perduti ma vengono elaborarti, neutralizzati (ossia resi neutri) e infine convogliati attraverso il Blocco (Unità) centrale della consapevolezza in un'apposita dimensione che sta attorno al pianeta Terra e che funge da archivio denominata Banca dati della memoria. Questo processo di rielaborazione (o semplicemente di "digestione") di ciò che è stato appreso, avviene tra la morte fisica e la rinascita in un corpo nuovo, quando in altre parole ci troviamo nell'aldilà. Naturalmente non parliamo di nozioni come per esempio una lingua o una professione, ma parliamo di valori che si sono appresi con la propria esperienza, per esempio il fatto di aver capito realmente ed essere diventati consapevoli del fatto che è sbagliato odiare le persone con la pelle di un altro colore. Una persona nel corso di una vita o delle vite o incarnazioni successive, può attingere questi dati, il più delle volte inconsapevolmente attraverso il subconscio ecc, sotto forma di impulsi. Lo spirito invece è una forma di energia completamente neutra e non ha memoria quindi non contiene pensieri in sé e dati di esperienze, ma è necessario affinché la consapevolezza , la psiche e in definitiva l'essere umano possa formarsi, esistere, essere consapevole di sé stesso ed evolvere. Si tratta tanto per usare una metafora facilmente comprensibile di una sorta di benzina (forma spirituale) o carburante per il corpo, il cervello e la personalità materiale. Detto questo occorre però aggiungere che il fatto di poter fare o meno tesoro e soprattutto utilizzare in senso evolutivo questi dati e impulsi memorizzati nelle banche dati, dipende dallo sforzo consapevole, cioè volto all’evoluzione di una persona nella vita, in ogni vita. Dunque senza sforzo, senza lavoro su se stessi e senza continuo miglioramento e autoperfezionamento, così come autocontrollo e espansione della propria consapevolezza, non si può ottenere nulla in quanto nulla avviene mai automaticamente nella Creazione (e nella Natura) e nulla è mai scontato, ma ogni valore evolutivo è il frutto di un lavoro consapevole e responsabile verso la saggezza e l’evoluzione. Perciò è necessario un lavoro su di sé e una tensione evolutiva costante affinché non vi siano degenerazioni e affinché gli eventuali impulsi depositati nei banchi della memoria possano produrre i loro effetti ed essere di aiuto all’evoluzione di una persona. Infatti ogni valore evolutivo può essere sempre e soltanto ottenuto attraverso un lavoro, uno sforzo, un processo di maturazione consapevole e autoresponsabile senza fare affidamento esclusivamente su eventuali impulsi , intuizioni ossia su aspetti per noi ancora tutto sommato impalpabili e di non facile comprensione dato il nostro scarso livello di evoluzione della consapevolezza. La ragione e l’intelletto non hanno a che fare con lo spirito ma sono necessari per filtrare ogni dato, impulso, nozione o conoscenza affinché esse possano essere vagliate analizzate e in seguito assimilate e interiorizzate in modo logico, coerente e sensato. Quando si parla di logica infatti si intende non la logica formale conosciuta sulla Terra e che si insegna all’università, ma la logica intrinseca propria di ogni legge e fenomeno della Creazione, e quindi anche dell’essere umano, anche se egli essendo libero può anche agire e pensare contro la logica universale. Dunque non è questione di definizioni o di formule espressive, in quanto si possono dire con mille parole e concetti diversi le stesse cose ma anche dire cose diverse con parole simili. Si tratta invece di cercare di sentire e vivere tutto questo dentro di sé, nel profondo e nell’intimo di sé stessi percependo la verità e la forza evolutiva di queste leggi, ma soprattutto cercando di metterle in pratica ogni giorno. Se così non fosse, esse resterebbero pure nozioni, conoscenze intellettuali o argomenti di discussione che come tali non sono in grado di generare una spinta evolutiva effettiva e autentica. Con questo si può facilmente capire quale enorme differenza vi sia tra il conoscere e l'essere consapevole di qualcosa. Vi sono innumerevoli persone che incontriamo ogni giorno che sfoggiano il loro bagaglio di nozioni senza avere la consapevolezza autentica di cosa stiano effettivamente dicendo. Salome, Davide e Andrea |
   
Davide Moderatore
Messaggio numero: 182 Registrato: 08-2002
| Inviato il martedì 04 luglio 2006 - 20:10: |
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Ciao Enrico, oggi noi facciamo ancora parecchia fatica a discernere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato per noi. Il nostro grado evolutivo è troppo arretrato e manchiamo della necessaria saggezza e logica. Possiamo certamente avere il sentore se qualcosa sia naturalmente logico oppure no. Possiamo capire, in altre parole, se una cosa è naturale e morale o se va contro le palpabili leggi della natura che possiamo ogni giorno vedere. Se potessimo discernere ciò che è bene da ciò che è male, o se potessimo chiaramente vedere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, potremmo vedere che la religione come viene vissuta qui sulla Terra è una cosa fortemente negativa e contro evolutiva. Ma ciò non avviene. Infatti i Plejarani sono venuti per portarci delle informazioni assolutamente indispensabili per permetterci di lavorare su di esse. Grazie all'aiuto datoci da Billy Meier e dai Plejarani, oggi possiamo avere del materiale su cui lavorare con la nostra testa, ponderare con la nostra logica e, eventualmente, integrare nella nostra vita ogni giorno. Alla base di tutto però non c'è l'accettazione totale e incondizionata del material informativo di Billy e dei Plejarani, bensì il nostro individuale e intimo ragionamento. In questo modo attraverso la conoscenza (materiale informativo), e il ragionamento (proprio lavoro) si giunge alla consapevolezza. Tutto questo lavoro non deve essere considerato come bianco o nero, o come un processo lineare bidimensionale, ma come qualcosa di vasto, omnicomprensivo e adimensionale. Infatti il tempo è solo relativo in questo discorso in quanto possiamo apprendere veramente un concetto nel corso di una, dieci o cento vite. Non è importante quanto tempo serve, ma è importante che una lezione venga assimilata totalmente. Ogni giorno riceviamo impulsi (inconsciamente) immagazzinati nei banchi della memoria e originati in vite passate anche da centinaia, se non, migliaia di anni, senza rendercene conto. Oggi, può succedere che leggendo una risposta di questo forum, o vedendo delle foto di scattate da Billy Meier, non ci facciamo conto. Ma questo è un seme che magari porta i suoi frutti a venti o trent'anni di distanza. E' un lungo, variegato e multiforme processo di elaborazione che viene portato avanti sotto diversi aspetti. E' quindi sbagliato pensare ad un'evoluzione unidimensionale, come se tutto scorresse su una linea retta. Lo spirito è solo una forma di energia neutra. E' il blocco o unità centrale della consapevolezza che come tu dici "digerisce", metabolizza e rende neutre le esperienze compiute nel corso di una vita e dopo aver fatto questo crea la struttura della nuova personalità che si incarnerà successivamente in un corpo. Oggi però, a causa della sovrappopolazione della Terra, lo spirito che lascia il corpo non trascorre più nell'aldilà un tempo pari ad una volta e mezza la durata della vita vissuta, ma è costretto dopo poco tempo a reincarnarsi quasi subito, e anche a causa di questo, la personalità precedente non è ancora stata smantellata completamente, potendo così generare confusione nella persona che lo spirito andrà ad animare. Salome, Davide e Andrea |
   
Danielefej Iscritto
Messaggio numero: 32 Registrato: 05-2004
| Inviato il mercoledì 05 luglio 2006 - 03:42: |
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Davide e Andrea, vi ringrazio dal piú profondo del cuore. Ciao Daniel |
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