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VIta

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Autore Messaggio


Raysel
Iscritto

Messaggio numero: 9
Registrato: 07-2007
Inviato il domenica 29 luglio 2007 - 13:18:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Rei,
ovviamente sono d'accordo nella maggior parte delle cose che dici. L'essenza che si reincarna di ognuno di noi, passa evolvendosi in organismi sempre più evoluti, è normale sia così. Questa essenza cercherà un corpo fisiologico mano a mano sempre più evoluto e se non lo dovesse trovare più sul nostro pianeta convengo si sposterebbe in un altro dove esseri più evoluti degli umani fisiologocamente lo abitano. Ma la Creazione per essere tale continua a creare e non si esclude che continuamente nascono Anime (usiamo questo termine per capirci) allo stato embrionale, queste, dovendo iniziare quindi il loro cammino cercheranno il corpo fisiologico più semplice per loro, che non si esclude possa essere di una specie animale appena evoluta in maniera tale da poterla ospitare. Alla morte di questo corpo fisiologico quell'essenza avrà accumulato le sue prime esperienze e continuerà a cercare corpi fisiologici sempre più adatti. Noi che già "abitiamo" un corpo dotato di determinate capacità psichiche difficilmente ci "reincarneremo" (dico forse impropriamente) in organismi animali appena evoluti e nel caso supereremo in questa vita le nostre prove e aggiungeremo nuove esperienze dimodoché da aggiungere un'ulteriore evoluzione probabilmente la nostra prossima vita sarà in un corpo più evoluto di quello appartenente ad un essere umano come lo siamo oggi. Ma il cammino è lungo e dura nei secoli. Le esperienze da accumulare sono tante, per cui potremmo accumulare tante vite in corpi fisiologicamente simili per mettere insieme varie esperienze e conoscenze diverse, ma una volta esaurito questo passeremmo ad un corpo fisiologico più evoluto del nostro. E' complicato, lo capisco, e non riesco ad esprimermi in modo consono. Chiedo scusa se non riesco ad essere chiara.

Rossella


Mago7figu
Iscritto

Messaggio numero: 6
Registrato: 10-2005
Inviato il sabato 28 luglio 2007 - 15:19:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve a tutti, non scrivo spesso in questo Forum anche se lo seguo da sempre, praticamente dal primo giorno. Voglio ora intromettermi in questa discussione riguardante la vita.
In una fresca notte di questa estate bollente mi sono messo a pensare, alla luce degli insegnamenti dei Plejarani, a quale possa essere il vero significato della nostra esistenza. Sappiamo che in ogni uomo è presente una forma di energia neutrale chiamata Spirito, non visibile e neppure percettibile ma pur sempre presente, un frammento di quella sorgente di energia chiamata Creazione che governa con le sue leggi la vita di tutto l'Universo.
Nessun Essere umano può vivere senza questa forma di energia, e reciprocamente uno Spirito ha bisogno di un Essere dove risiedere.
Tutte le esperienze, le emozioni, le gioie, i dolori provate durante la nostra esistenza terrena vengono acquisite dallo Spirito che, dopo la fine della nostra esistenza materiale, lascerà il corpo per passare in una dimensione diversa, chiamiamola aldilà oppure mondo di energia o non so' come, dove per un tempo pari normalmente ad una volta e mezza la durata della nostra vita terrena dovrà elaborare tutte quelle esperienze, emozioni, gioie, dolori acquisite e quindi evolversi, prima di incarnarsi nuovamente in un altro corpo materiale (che mi piacerebbe pensare non dovrà più subire e ripetere gli stessi errori da me commessi) ed inizierà nuovamente ad acquisire altre esperienze, emozioni, gioie, dolori...tutto questo per un ciclo di magari migliaia o milioni di incarnazioni per una durata di magari miliardi o trilioni di anni, finchè quel medesimo Spirito finirà per riunirsi alla Creazione stessa, arricchendola delle innumerevoli esperienze elaborate dalle innumerevoli incarnazioni passate e contribuendo all'evoluzione della Creazione stessa, che di per sè non è perfetta ma deve
anch'essa evolversi.

Se ho ben capito questo dovrebbbe essere, detto certamente in maniera semplificata, il senso di quanto insegnato dai Plejarani. Se sbaglio vi prego di correggermi.

Qual'è dunque il senso della nostra esistenza terrena? Mi è venuto inizialmente da pensare che tutte le esperienze, emozioni, gioie, dolori della nostra vita siano finalizzate solo allo scopo di far evolvere in maniera impercettibile quella forma di energia (Spirito) che è in noi ma che neanche noi sappiamo di avere, affinchè lo Spirito stesso possa progredire nella sua evoluzione...questo non avrebbe molto senso e lo troverei anche un po' irritante.

Posso allora supporre che, sempre semplificando il concetto, anche il senso profondo della nostra esistenza possa essere riassunto con la stessa parola: evolversi.
Personalmente per evolversi intendo capire domani cose che oggi non comprendo, riuscire a fare domani cosa che oggi non riesco a fare, rispettare tutte le forme di vita iniziando dal piccolo insetto che per errore entra in casa mia a tutte le forme di vita animale e vegetale fino ovviamente agli altri esseri umani, anche se a volte oggi è difficile provare, parlo sempre a livello personale, per certi personaggi lo stesso rispetto che posso avere per un pipistrello, del quale riconosco la funzione naturale di controllo della quantità d'insetti presenti nell'ambiente.

Evolversi per me vuole anche dire imparare a riconoscere i propri errori e non ripeterli, imparare a riconoscere gli errori degli altri e non ripeterli su se stessi, cercare di fare in modo che le persone a noi care non compiano gli stessi errori che noi abbiamo commesso ma che ormai abbiamo imparato a non commettere più. E' ovvio che si impara di più da una singola
esperienza negativa che da cento positive, ma se altri hanno già commesso un certo errore, magari pagandone conseguenze pesanti, non è necessario ripetere quegli stessi errori.

Evoluzione vuol dire quindi esperienza, conoscenza, osservazione neutrale dei fatti e delle leggi della Natura.
Vuol dire migliorarsi e migliorare i rapporti con gli altri.
Ecco quindi che scopo ultimo sia della nostra esistenza terrena sia della presenza in noi di quella forma di energia neutrale ed impalpabile chiamata Spirito (che posso pensare in grado di fare cose inimmaginabili per noi oggi ma che magari diventeranno normali tra qualche migliaio di anni) sia lo stesso: EVOLVERSI.

Queste sono state le riflessioni di una fresca notte di questa estate bollente. E tutto sommato la conclusione di tutto il ragionamento la trovo soddisfacente.
Se qualcun altro volesse aggiungere qualcosa ne sarei ben contento.

Salome,
Maurizio


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 249
Registrato: 08-2002
Inviato il lunedì 30 luglio 2007 - 20:02:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Maurizio,

Proviamo a spiegare meglio il concetto di spirito : considerare lo spirito come qualcosa che dobbiamo far evolvere, come un muscolo da allenare non è esatto. Lo spirito è sì una forma di energia neutra che non influenza la nostra vita ecc, ma è quella cosa che senza di essa non possiamo esistere. Parlare di spirito o di consapevolezza è la stessa cosa. Forse abbiamo maggiore dimestichezza con il secondo termine. La consapevolezza è in altre parole il luogo dove i pensieri crescono e si sviluppano come autonome forme di vita, partendo da un seme (un’idea, una percezione, ecc.). Evoluzione spirituale non è altro che correggere i propri difetti, partendo dai più evidenti, lavorando in continuazione su sé stessi. Risolvere problemi quali la gelosia, l’autocommiserazione, il vizio, l’egocentrismo, la voglia di vendetta, la sete di potere, l’attaccamento ai beni materiali, gli scatti d’ira, ecc. ecc. è pura evoluzione spirituale. In altre parole, lavorando su sé stessi si è meno preda di queste pulsioni degenerative che portano solo problemi e rendono la nostra vita, e quella delle persone che ci stanno attorno, un inferno.

Il nostro spirito, è parte integrante di noi. Esso non è altro che la nostra consapevolezza. Spiegato in queste poche parole può suonare facile ed immediato. Ma è tutt’altro che così. A volte per imparare una sola lezione, un concetto, ci vogliono due, tre, dieci, cento vite, fino a quando la cosa non la si sarà appresa consapevolmente e integrata nella propria vita in maniera organica.

Esiste una fondamentale differenza tra il sapere una cosa ed esserne consapevole. Per esempio una persona può leggere migliaia di libri e sapere un sacco di cose, ma non esserne consapevole. E’ come leggere cento libri sulla guerra. Si avrà una buona idea di cosa significa. Si potrà arrivare, con l’immaginazione, molto vicino a capire. Ma chi l’ha vissuta sulla propria pelle, ha una visione e un’idea della guerra che non sono nemmeno paragonabili a chi l’ha letta sui libri. La stessa cosa avviene con l’evoluzione dello spirito: le nozioni che ci danno i Plejarani, così come Billy e la FIGU, se vengono lette solamente non danno nulla. Solo nozioni. Se invece si prende una sola frase o un concetto, lo si elabora, si cerca di verificare in maniera giornaliera se sia vero o meno, osservando, studiando, sperimentando, e infine capendo ed integrando nella propria vita, è allora che si avrà veramente capito e avuto la vera prova di quanto scritto. Non esistono prove scientifiche, e le vere prove devono essere elaborate in noi stessi, con tanta fatica.

Il valore vero lo si ottiene attraverso la conoscenza di una cosa, l’esperienza, l’integrazione nella propria vita, nel modo di fare e di comportarsi, fino al momento in cui questa cosa sarà totalmente assimilata ed integrata nel nostro modo di vivere, di comportarci, di pensare e di agire.

Di tutte le migliaia di esperienze, gioie, dolori, e di fatti che avvengono nella vita di un essere umano, la nostra consapevolezza (o spirito) durante il periodo trascorso nell’aldilà, lo spirito acquisisce ed elabora solo una piccolissima parte del vissuto. Egli elabora e digerisce solo quelle cose buone e sagge necessarie all’evoluzione, come per esempio il fatto che odiare una persona di una razza diversa è sbagliato. Nozioni tecniche, lingue apprese, ecc. non vengono elaborate. Si tratta di una cosa analoga a ciò che avviene nel sonno: durante il sogno la nostra mente ricataloga, riclassifica ciò che si è appreso, capito, vissuto durante la giornata. Questo al fine di rendere le informazioni e i ricordi più facilmente reperibili. Durante la morte avviene una cosa analoga con lo spirito (o consapevolezza) nel ricatalogare, riclassificare, elaborare e digerire le informazioni necessarie all’evoluzione.

Ciò che dici corrisponde sostanzialmente al vero e allo scopo della nostra vita: migliorarsi, perché il nostro spirito tornerà per migliaia o milioni di volte ancora in un corpo. Se non c’è miglioramento ci ritroveremo sempre con gli stessi problemi, senza progresso.

I Pleajarni ci hanno spiegato come funzionano le cose in tutto l’universo, o negli innumerevoli milioni di universi. Adesso tutto questo può sembrare etereo e impalpabile, ma se ci abituiamo a vedere l’evoluzione semplicemente come la risoluzione dei nostri piccoli problemi comportamentali, ogni giorno, senza stancarci, avremo intrapreso la strada giusta nell’evoluzione spirituale. I frutti e i benefici ce li ritroveremo sia oggi stesso così come in tutte le vite che verranno.

Salome,
Davide


Raysel
Iscritto

Messaggio numero: 10
Registrato: 07-2007
Inviato il martedì 31 luglio 2007 - 14:47:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao,
concordo pienamente e sono perfettamente in linea con i pensieri e i concetti espressi negli ultimi due interventi. La penso anch'io allo stesso modo e meglio di così non potevate esprimervi.

Salome,
Rossella


Mago7figu
Iscritto

Messaggio numero: 7
Registrato: 10-2005
Inviato il martedì 31 luglio 2007 - 14:35:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Davide,
ti ringrazio per i chiarimenti che hai dato.

Salome,
Maurizio

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