Sezioni Sezioni Modifica Profilo Profilo Aiuto/Istruzioni Aiuto Membri Membri FIGU-Website FIGU-Website
Ricerca Ultimi 1 | 3 | 7 Giorni Ricerca Ricerca Struttura Struttura FIGU-Shop FIGU-Shop

Vecchi Messaggi fino al

Forum discussione della FIGU » Insegnamenti sullo spirito » Vita dopo la morte fisica » Vecchi Messaggi fino al « Precedente Seguente »

Autore Messaggio


Danielefej
Iscritto

Messaggio numero: 59
Registrato: 05-2004
Inviato il lunedì 09 luglio 2007 - 19:06:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Rossella,
secondo me, a questo mondo non esistono solo la paura o il terrore.. all'interno del nostro corpo son presenti anche immensi e a volte non completamente consci sentimenti, come ad esempio il legame d'amore che puó avere una figlia per sua madre, che va ben al di lá di ogni problema, per quanto forte noi possiamo subirlo, o interiorizzarlo in modo esagerato.
Non voglio sostituirmi a lei, ma sicuramente Annalisa ha anche un fortissimo amore per sua mamma, e sta male all'unisono con lei nel sentirla soffrire molto.
Ció che é inconscio spesso non ha margini cosí chiari e netti per esser chiaramente capito.
Spero che Annalisa si faccia forza per due.. e cercando, trovi la cura giusta per sua mamma, questa mi sembra la cosa sostanzialmente piú importante di tutte.
Un saluto a tutti
Daniel


Rei
Iscritto

Messaggio numero: 182
Registrato: 02-2003
Inviato il martedì 10 luglio 2007 - 00:09:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao a tutti,

nel seguire la discussione fra Annalisa, Andrea e adesso Raysel; mi sono resoconto che c’è un utilizzo continuo (da parte di Annalisa e adesso anche di Raysel) del verbo “credere”.

Il cuore degl’insegnamenti spirituali è la consapevolezza, l’essere coscienti.

Essa è l’unico strumento a nostra disposizione per comprendere, capire e conoscere concetti come lo Spirito e/o la Creazione (dato che, per adesso, la nostra scienza e tecnologia non possono); ed è proprio grazie ad essa che possiamo comprendere l’immortalità dello Spirito, piuttosto che crederci.

Essere consapevoli significa comprendere una cosa al punto di assimilarla, di farla diventare parte di sé (non per niente la stessa Creazione, che è autoconsapevole, ha il fine di assimilare, di far diventare parte di sé, “ogni singolo frammento” a.k.a. spirito).

Il credere è l’esatto opposto di tutto ciò, infatti il credere è acritico e non si basa sulla autoresponsabilità dell’individuo, la quale è il fondamento della comprensione consapevole.

Inoltre, con il credere non si potrà mai porre fine alle paure e alle angosce, dato che paure e angosce sono causate proprio dalla non-conoscenza (basti pensare alla paura della morte, causata proprio dalla sua totale non-conoscenza); solo con la vera comprensione (consapevolezza), l’uso della ragione e della propria testa (auroresponsabilità) si possono sconfiggere paure e angosce.

Tutto ciò richiede tempo, fatica e dedizione.

Ovviamente, ognuno affronta queste paure e angosce in modo diverso, come sono diverse le caratteristiche di ogni individuo; ma la soluzione rimane una soltanto: essere consapevoli.


Salome,
Enrico


Irmetta
Iscritto

Messaggio numero: 13
Registrato: 12-2006
Inviato il sabato 14 luglio 2007 - 19:03:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Annalisa,

ho seguito con attenzione la tua storia e posso comprendere molto bene il tuo stato d’animo. Vorrei semplicemente dirti che la forza per superare questo momento difficilissimo è dentro di te e le soluzioni le puoi trovare solamente tu. Dall’esterno potrai ricevere consigli ed indicazioni, ma la strada la devi percorrere tu. Fai appello e attiva le tue forze interiori che esistono davvero in tutti noi, anche se in momenti di sconforto possa sembrare impossibile. Ogni volta che ti trovi in uno stato d’animo così, prova a cacciare tutti i pensieri tristi (come farò, sarò sola ecc.) e cerca di sognare ad occhi aperti (la mamma guarirà). Questo ti aiuterà a non alimentare pensieri tristi, perché essi creano analoghi sentimenti che raggiungono la psiche e il subconscio e le impregnano di questa negatività. In questo modo si crea uno stato d’animo triste e opprimente. Aiutati anche guardando le cose belle, che malgrado tutto esistono, sempre che tu abbia voglia di farlo.

Ho avuto una forte depressione e siccome non volevo prendere psicofarmaci, ho cercato aiuti e cure alternativi. Ho trovato una persona che dopo varie sedute mi disse: “Non posso fare più niente per te perché non ti scosti dal tuo punto di vista e non vuoi cambiare”. E’ stata la mia guarigione, dolorosissima e faticosissima, ma che finalmente mi ha fatto capire che solo io mi posso aiutare.
Siccome nulla succede per caso, anche questa tua esperienza sicuramente ha il suo significato, magari quello di “imparare questa lezione” per farti proseguire nella tua evoluzione. Ogni problema risolto, ogni ostacolo superato è un gradino per capire e andare avanti.
Mi permetto di raccontarti un altro fatto. Recentemente ho perso mia suocera. Siccome mio marito è figlio unico si è creato negli anni un rapporto abbastanza stretto (non come quello di una mamma) e ho avuto la fortuna di assistere alla sua morte. Sono stata presente nell’attimo in cui si era resa conto che è arrivato il momento del distacco e ti assicuro che quello sguardo non me lo scorderò mai più. I suoi occhi erano pieni di terrore, incredulità, disperazione e una sorta di rassegnazione di dover abbandonare tutto e ancora immensa tristezza e solitudine.
Mi sono resa anche conto quanto fosse importante che non fosse sola in quel momento.

Sicuramente chi deve superare le prove più grandi sono in questo momento i tuoi genitori e arrivare a questa consapevolezza potrà svegliare in te forze inattese.

Volevo dirti ancora che non sei sola. Siccome siamo portatori di un frammento della Creazione, in qualche modo ci apparteniamo tutti e attraverso i nostri pensieri siamo tutti collegati.

Un abbraccio forte

Irma


Raysel
Nuovo Iscritto

Messaggio numero: 2
Registrato: 07-2007
Inviato il venerdì 20 luglio 2007 - 13:49:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Grazie a tutti per il benvenuto rivoltomi e per essere stati ricettivi tutti alle mie parole, non speravo in tanto interesse, ovviamente molto gradito.
Caro Daniel, hai perfettamente ragione - e per fortuna – nel dire che a questo mondo non esistono solo la paura o il terrore ma altri sentimenti quale l’amore, in questo caso tra una madre e una figlia. Il mio consiglio per la cara Annalisa era quello di suggerire di filtrare il più possibile la negatività, in quanto, quando questa è presente tende a svilupparsi in maniera più veloce dei bei sentimenti. Purtroppo viviamo in un mondo e in una determinata realtà storica (la nostra) dove il “male” a volte tende a sovrastare il bene. Sta a ciascuno di noi a questo punto cercare di migliorare nella circoscritta realtà del nostro esistere la propria vita e bisogna iniziare con la decisione interiore di cercare di essere felici e di stare bene. L’amore di Annalisa per sua mamma potrebbe rappresentare per lei il trampolino di lancio per indagare sulla sua spiritualità, da lei stessa ricercata. Se fosse vero, come lei dice, che una vita dopo la morte non c’è, c’è la consapevolezza che l’amore incondizionato esistente tra loro di sicuro non potrà essere annientato dalla morte fisica. Qui mi riaggancio al bellissimo discorso di Rei sulla consapevolezza, che invito tutti a rileggere più volte in quanto cela un grande senso di maturità verso l’atteggiamento che dovremmo adottare tutti. La consapevolezza ci aiuta ad approcciare positivamente qualsiasi situazione, con essa non inganniamo i nostri sensi né potremmo essere mai alla mercé dei nostri innati istinti quali per esempio l’ira, la rabbia e l’orgoglio.
Per cui dai discorsi di Daniel e Rei aggiungo per Annalisa questi altri due pensieri:
Annalisa, il male esiste e non può essere altrimenti, esso è vasto e devastante e può annientarci su vari livelli: con sentimenti di paura, angoscia, panico, malattia e situazioni incomprensibili di vario genere, ma è anche vero che esiste il Bene, che se anche a volte ci sembra in netto sfavore rispetto alla grandezza del male è pur vero che un granello di bene puro vale più di tanto male in quanto esso rappresenta sempre una conquista da parte nostra. Sii consapevole di questo e fai le tue scelte, perché alla fine anche se riusciamo a “vedere” meglio la realtà e ad essere consapevoli, la scelta di comportamento spetta sempre a ciò che il cuore ci detta. Ti rivolgo i miei più cari saluti e spero tu trova la tua forza.
Un saluto a tutti.

Rossella.


Danielefej
Iscritto

Messaggio numero: 60
Registrato: 05-2004
Inviato il sabato 28 luglio 2007 - 16:38:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Irma,
purtroppo non so spiegar meglio di quanto giá scrissi le contraddizioni che ho riscontrato, e non ne ho di nuove.
Infatti ti scrissi: "... capisco che se questa é la risposta che mi dai, questo é ció che mi
puoi dire."

Grazie comunque per tutto quello che hai fatto, per me é stato molto utile.

Un abbraccio forte...
Daniel


Sicuani
Nuovo Iscritto

Messaggio numero: 1
Registrato: 11-2009
Inviato il mercoledì 18 novembre 2009 - 23:22:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ho capito che dopo un dato periodo di purificazione lo spirito si reincarna in un nuovo essere umano ma se per esempio la persona muore al di fuori del pianeta di origine magari dopo 1 viaggio di anni luce come nel caso tunguska cosa succede? Se la persona in questione era uomo e possibile che rinasca donna o si procede sempre con la stessa linea?

Grazie Saluti


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 281
Registrato: 04-2002
Inviato il giovedì 19 novembre 2009 - 06:53:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao,

in realtà non si tratta affatto di un periodo di purificazione, bensì di un periodo in cui lo spirito può elaborare tutte le informazioni che ha potuto apprendere (anche se il termine non è correttissimo) durante l'incarnazione nella vita precedente e grazie a ciò evolversi.

A tal proposito è spiegato molto bene nella voce reincarnazione del glossario, raggiungibile dalla nostra homepage.

In caso che un pianeta esploda o che un essere umano muoia lontano dal suo pianeta di origine, il suo spirito si reincarnerà nel pianeta più vicino in cui è possibile l'esistenza della vita umana.

Un esempio sono Malonia Phaeton esploso ed ora costituente la fascia degli asteroidi tra Giove e Marte, e Marte stesso che in passato perse la sua atmosfera.

Tutti gli spiriti si sono reincarnati sulla Terra.

Anche nel caso di Tunguska dovrebbe essere andata così.


Aniello
Iscritto

Messaggio numero: 28
Registrato: 09-2009
Inviato il lunedì 23 novembre 2009 - 20:12:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Salve,
i cloni umani hanno uno spirito?
ciao,Aniello


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 282
Registrato: 04-2002
Inviato il lunedì 23 novembre 2009 - 21:17:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao,

i cloni umani hanno uno spirito con le stesse modalità degli umani nati tramite fecondazione naturale o inseminazione artificiale.

In tutto e per tutto sono persone diverse anche se grazie alla clonazione hanno caratteristiche fisiche quasi identiche (anche fisicamente non possono essere perfettamente uguali).

Allo stesso modo della fecondazione naturale e della inseminazione artificiale, dopo 21 giorni dalla fecondazione dell'ovulo si incarna lo spirito.

Va precisato che già da qualche anno gli USA hanno diverse persone che sono dei cloni umani (circa un centinaio) e si tratta di un progetto di tipo militare.

Un saluto.

Emilio


Ocramixing
Iscritto

Messaggio numero: 31
Registrato: 01-2008
Inviato il giovedì 12 agosto 2010 - 17:31:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

CIAO
IL 10 AGOSTO 2010 E' MORTA MIA MADRE
E GUARDANDO IL SUO CORPO MI STO FACENDO LE DOMANDE CHE CREDO TUTTI SI FANNO
CHE COSA STA SENTENDO
CHE COSA STA VEDENDO E COM'E' IL POSTO DOVE RISIEDE ORA
1 1/2 LA VITA CHE HA FATTO QUI, POSSONO CALCOLARE IL TEMPO??
HANNO IL GIORNO E LA NOTTE??....LA STO GUARDANDO E HO LA SENSAZIONE CHE E' MOLTO LONTANA DA NOI..........E' UNA SENSAZIONE STRANA CHE STO SENTENDO.........NON RIESCO A CAPIRE..MI SENTO MOLTO CONFUSO......


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 284
Registrato: 04-2002
Inviato il giovedì 12 agosto 2010 - 20:35:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Marco,

innanzitutto va detto che ci spiace della perdita che hai avuto, anche se va detto con chiarezza che ciò, la morte, è un normalissimo meccanismo dell'esistenza, come la nascita e la reincarnazione.

Qui di seguito puoi leggere un estratto del nostro glossario raggiungibile dalla homepage del nostro sito dove viene descritto nei particolari cosa succedede al momento della morte ed i meccanismi che regolano la nascita, la morte e la reincarnazione.

La reincarnazione ha inizio il 21° giorno dal concepimento (per concepimento si intende il momento in cui lo spermatozoo feconda l’ovulo femminile), quando un frammento di energia immortale della Creazione (spirito) penetra nell’embrione, dando vita in quel preciso istante ad un nuovo essere umano, che da tale momento viene chiamato feto. Grazie a questa energia, chiamata spirito, questo piccolissimo essere vive, cresce e si sviluppa in tutte le sue funzioni e già nel grembo materno è influenzato dai fattori esterni molto più di quanto pensiamo. Per potersi evolvere nella giusta direzione, ogni forma di vita ha diritto di crescere in un ambiente sereno, avere cibo a sufficienza ed essere circondato dall’affetto dei genitori. Inoltre per l’evoluzione sono importanti anche gli errori, per poter imparare da essi. Quando una persona è giunta alla fine della sua vita e muore, lo spirito lascia il suo corpo. In quel preciso istante la consapevolezza materiale, la personalità e tutto quanto c’è di fisico svaniscono, mentre il corpo rimane senza vita. Sopravvive solo lo spirito, che è immortale ed indistruttibile. Chi sostiene di aver visto una luce in fondo ad un tunnel, oppure di avere parlato con gli angeli, non era realmente morto, ma in uno stato di agonia. Il sopraggiungere della morte, cioè il distacco dello spirito dal corpo, è una cosa immediata e definitiva, senza alcuna possibilità di ritorno. Nel preciso momento della morte lo spirito si reca nell’aldilà e deve rimanerci secondo le leggi della Creazione per circa una volta e mezza la durata della vita appena vissuta. Purtroppo però, a causa della esagerata sovrappopolazione sulla Terra, costantemente in aumento, tutto il ciclo delle reincarnazioni è distorto. Questo processo può essere paragonato al sonno. Mentre dormiamo, sogniamo ed elaboriamo l’esperienza vissuta da svegli. Anche lo spirito elabora nell’aldilà tutta l’esperienza vissuta nella vita precedente e per questo motivo la morte non è una fine definitiva, ma solo un passo verso una nuova stagione dell’esistenza.

Il termine corretto per spiegare lo stato in cui si trova lo spirito dopo la morte dovrebbe essere "esistenza senza vita materiale" (tuttavia il termine esatto esiste solo in lingua tedesca ed è TODESLEBEN, in pratica si intende che lo spirito, in quanto immortale, continua ad esistere, ma senza essere associato ad un corpo, bensì soltanto in una forma energetica) perché in effetti si tratta solo di una parte della nostra evoluzione. Allo spirito, per evolversi, serve un corpo fisico per una durata da 40 a 80 milioni di anni di vita vissuta. In questo periodo non è calcolato il tempo in cui lo spirito resta nell’aldilà. Se includiamo il periodo passato nell’aldilà, si va da 80 a 200 milioni di anni, finché lo spirito si sarà evoluto a tal punto che non avrà più bisogno di un corpo fisico, ma continuerà la sua evoluzione con un corpo semimateriale e in una forma puramente spirituale in altre sfere. Alla nascita ogni essere umano è completamente neutro e il suo spirito può essere più o meno evoluto, in quanto il livello evolutivo è sempre differente tra un individuo e l’altro. C’è da precisare che la reincarnazione non è la rinascita di noi stessi, perché ogni persona o personalità è unica ed irrepetibile e come tale non può rinascere.

Rinasce in un nuovo corpo - ovvero si incarna - solo lo spirito, formando così una nuova personalità. E’ molto importante specificare che lo spirito di un essere umano non si incarnerà mai in una pianta o in un animale o in qualsiasi altra forma di vita. Inoltre è necessario dire che le persone animate dallo stesso spirito non ricordano nulla delle vite precedenti, ovvero delle persone in cui si è incarnato lo stesso spirito; ciò è impossibile anche con l’aiuto dell’ipnosi, di magie o dell’ausilio di macchinari.

Un saluto.

Emilio


Ocramixing
Iscritto

Messaggio numero: 32
Registrato: 01-2008
Inviato il lunedì 16 agosto 2010 - 00:54:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

ciao
vediamo se ho capito: la morte è come dormire e sognare cioè quando uno muore non si rende conto che è morto ma ha l'impressione di dormire di sognare fin che si risveglia solo che non si ricorda che cosa ha sognato e che cosa ha fatto nella vita precedente quindi mi sveglio la mattina e non ricordo di aver dormito, sognato e che cosa ho fatto il giorno prima e cosi ho l'impressione di vivere per la prima volta
è una spiegazione un pò spartana la mia però è cosi??.....
marco


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 363
Registrato: 08-2002
Inviato il martedì 17 agosto 2010 - 20:31:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Marco,

nel momento in cui una persona muore, la sua personalità, ovvero tutto l’ “insieme mentale” che equivale a personalità, psiche, consapevolezza materiale e tutto quanto legato al corpo materiale e alle sue funzioni, cessa di esistere. Questo serve per dire che tutto quello che noi percepiamo di giorno vivendo la nostra vita o quando sogniamo di notte ricordandolo attraverso i pensieri ecc. viene sostanzialmente e in stragrande misura prodotto dalla nostra consapevolezza materiale. Con la morte essa, così come la personalità, si dissolve e la persona come la conosciamo cessa di esistere e così come l'abbiamo conosciuta non esisterà mai più. Non è dunque possibile sapere di essere morto o di trovarsi nell'aldilà in quanto non possono venir formulati pensieri a causa dell’assenza della consapevolezza materiale. Ciò che invece non muore è lo spirito che è una forma di energia neutra che, durante l’ “esistenza senza vita materiale” (periodo tra la morte e una reincarnazione successiva), ed in maniera analoga al processo secondo il quale i pensieri vengono rielaborati durante il sogno, rielabora le esperienze vissute e le lezioni apprese durante la vita. Per lezioni non si intendono lingue o professioni imparate o cose materiali di questo tipo, bensì la saggezza acquisita elaborata tramite errori commessi, compresi, analizzati e riparati.

Il fatto che la personalità così come la consapevolezza materiale e la psiche si dissolvano alla morte è anche uno dei motivi per cui non ci si può ricordare delle vite nelle quali il nostro spirito incarnava/vivificava un altro individuo dalla personalità totalmente diversa dalla nostra, ma collegato da un invisibile ma saldissimo filo conduttore della nostra evoluzione. Questo spiega anche perché non è possibile parlare con i morti in quanto essi sarebbero privi di personalità, psiche ecc. e soprattutto di una consapevolezza materiale e per questo motivo non sarebbero in grado di rispondere (formulando dei pensieri) a domande che un dato medium porrebbe loro.

Salome

Davide


Ocramixing
Iscritto

Messaggio numero: 33
Registrato: 01-2008
Inviato il domenica 22 agosto 2010 - 22:14:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

ciao
dopo aver letto tutto questo è abbastanza sconsolante perchè dopo che una persona ha vissuto in una società come questa di oggi con tutti i problemi economici ed altro dove hai passato una vita di tribulamenti, dove il povero cittadino che lavora onestamente non ha diritto a niente e non puoi nemmeno contare sulla giustizia a meno che sei stra ricco e potente, dove la morte molto spesso è una liberazione. provate a pensare a quei poveretti che si sono suicidati per disperazione ed invece rinasceranno ancora nello stesso caos perchè reincarnarsi tra 100 150 anni la sittuazione non sarà cambiata più di tanto...non è molto consolante tutto questo...Marco...}


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 364
Registrato: 08-2002
Inviato il lunedì 23 agosto 2010 - 13:09:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Marco,

in effetti se gli "aspiranti suicidi" fossero consapevoli che prima o poi si torna in vita sul pianeta, non ci penserebbero su una volta di più prima di commettere questo delitto verso sé stessi in quanto, ciò che non viene elaborato e capito in questa vita deve essere elaborato con molta più fatica e sudore nella vita successiva, e via via, vita dopo vita, senza soluzione di continuità per milioni e milioni di anni fino a quando lezione dopo lezione, problema dopo problema, difficoltà dopo difficoltà, ci si evolve e si comprendano sempre più cose acquisendo passo dopo passo sempre maggiore saggezza. Essere consapevoli che dopo la morte non c'è l'eternità o il paradiso o l'infermo ma che ci aspettano altre innumerevoli prove, significa renderci responsabili del mondo che non solo lasceremo ai nostri posteri, ma che prima o poi ritroveremo, un mondo futuro che scoppia sempre più a causa della sovrappopolazione fonte di inquinamento, guerre, migrazioni di massa e di innumerevoli altre tragedie e mali del pianeta e della sua popolazione ecc.

un saluto
Davide

Amministrazione Amministrazione Log Out Log Out   Indietro Indietro Avanti Avanti