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Giovannic Iscritto
Messaggio numero: 18 Registrato: 08-2012
| Inviato il venerdì 19 maggio 2017 - 07:38: |
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Annesso al problema della sovrappopolazione, abbiamo il fatto per cui una grande quantità di persone si unisce e genera figli. Alla base di questa unione però sembra che non ci sia un amore effettivo, ma piuttosto una forma di amore illusorio e transitorio, spinto da fattori esteriori e superficiali. Il che la rende solo una falsa unione e non una unione effettiva. Se l'unione avvenisse in modo effettivo, si può quindi assumere che non ci sarebbe il problema della sovrappopolazione, dal momento che i genitori, si preoccuperebbero di dare alla loro discendenza un futuro migliore e non peggiore di quanto essi abbiano avuto. Alla luce di questo, trovo molto particolari le informazioni tratte dal contatto 154. Qui si indica l'età alla quale una persona è in grado di trovare un/una partner ideale per la propria vita. Ovvero un/una partner con il/la quale avere una possibilità di stabilire una unione effettiva e duratura per tutta la vita. Ovvero un/una partner con cui poter originare una discendenza che sia potenzialmente in grado di determinare se stessa, diventare indipendente ed evolversi in relazione alle leggi e raccomandazioni della Creazione (vedi anche contatto 173). Nello stesso contatto 154, viene spiegato che oltre alla data di nascita, proprio la sovrappopolazione ha un effetto 'posticipatorio' rispetto al raggiungimento della età alla quale poter trovare un/una partner ideale. Si specifica infatti che ad ogni aumento di 500 milioni di abitanti, questa età aumenta di due anni. Questo significa che con la popolazione di oggi, questa età viene posticipata di ben 18 anni. Dal momento che le età BASE (relative al 1981, epoca del contatto 154, con 4.3 miliardi di abitanti) spazzano un arco che va circa almeno dai 20 ai 30 anni (in funzione del giorno e mese di nascita), deduco che attualmente una persona ora è nelle condizioni di trovare un/una partner non prima dei 40-50 anni. Questo dato, mi fa molto riflettere, dal momento che vedo molte persone, oggi, mettere al mondo figli ben prima che abbiano raggiunto questa età, ovvero ben prima che abbiano raggiunto questa età come descritta nel contatto. Questo significa che i figli generati in queste unioni avranno più difficoltà nel trovare la loro strada e nel seguire la verità, ovvero tutte cose che vanno ad aggravare il problema della sovrappopolazione. Ma la domanda è la seguente. L'effetto di posticipazione, calcolato sull'aumento di popolazione, deve essere associato al momento presente oppure al momento in cui la persona è venuta al mondo? Un saluto e grazie Giovanni Capelli
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Davide Moderatore
Messaggio numero: 583 Registrato: 08-2002
| Inviato il domenica 24 settembre 2017 - 22:09: |
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Ciao Giovanni, questo effetto non è chiaramente lineare, se così fosse arriveremmo tra non molto a potere trovare il partner ideale a 60 anni. Qui entra in gioco anche l’età media della vita sulla Terra che, per esempio, determina come un individuo si cerchi un partner “di compromesso” nel momento in cui dovesse percepire come un ostacolo il proprio incedere d’età nel trovarsi il partner di vita. A questo punto si accettano partner di compromesso, con tutti i risvolti del caso. C’è poi anche il lato sociale. Se in alcune società che si sono evolute negli ultimi secoli, non serve ormai più la quantità di figli di un uomo per dimostrarne la virilità, ve ne sono altre per cui fare (tanti) figli è un “must” imposto culturalmente. Di norma le società di questo tipo sono meno progredite (meno diritti per le donne, gli omosessuali e altri soggetti deboli ecc.) Con una pressione culturale/sociale di questa fattezza “trovare il partner adatto” non è più la priorità numero uno, ma la priorità “n”. Alla maggior parte degli uomini basta una donna obbediente e disponibile a letto e, naturalmente, pronta a sfornare tanti figli. Il concetto di costruire la casa partendo dalle fondamenta, ovvero assicurare che la società del futuro abbia un futuro prospero, ha iniziato solo di recente timidamente fare capolino in alcuni paesi occidentali. È possibile costruire una società buona ed equa se i figli nascono e crescono sani e bilanciati, guidati da genitori consapevoli del loro ruolo di responsabilità, nel pieno rispetto ed osservazione delle leggi e dei comandamenti (non in senso religioso) della Creazione. Ma prima di fare i figli, is deve diventare partner funzionanti che, oltre alla necessità basilare di vivere nell’intesa e nella reciproca comprensione, devono per primi vivere in armonia e reciproco rispetto per trasmette ai figli questi valori portanti oltre a tanti altri che non menzioniamo in questo post. Quindi si comprende la grandissima responsabilità sociale dei genitori. Salome Davide |
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