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Vecchi Messaggi fino al 15 Gennaio 2007

Forum discussione della FIGU » Sovrappopolazione » Cosa dice il mondo della sovrappopolazione » Vecchi Messaggi fino al 15 Gennaio 2007 « Precedente Seguente »

Autore Messaggio


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 205
Registrato: 08-2002
Inviato il martedì 09 gennaio 2007 - 18:03:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao a tutti,

riprendo un articolo scritto da Alberto Ronchey segnalatoci da Irmetta apparso sul "Corriere della Sera" edizione online circa il problema della sovrappopolazione.

Mi sembra che sempre più persone di spicco fatichino a tenere nascosto questo enorme mostro che si chiama sovrappopolazione, alla faccia di quelli che con voce sempre più flebile urlano della carenza delle nascite nel nostro paese.

Mi piacerebbe sentire tutti i vostri pareri, magari anche i pareri delle persone che prendono parte non attivamente al forum ma che ci leggono solamente. Grazie e a presto !

Salome,
Davide

ARTICOLO :


POCA TERRA TANTI UOMINI
L'impossibile equilibrio tra risorse e popolazione

di Alberto Ronchey


L'Onu, l'Ue, il rapporto Stern divulgato dal governo britannico, il recente Living Planet 2006 del Wwf e altre fonti avvertono che le degradazioni ambientali si cronicizzano con crescenti pericoli. Fra le maggiori questioni, l'iperconsumo energetico, l'inquinamento da «effetto serra», le alterazioni climatiche. Ma nello stesso tempo, le stime Onu segnalano che anche l'accrescimento della popolazione mondiale continua, insieme all'usura delle risorse naturali, sia in alcune società industriali opulente sia in quelle preindustriali e indigenti. Quando la popolazione degli Stati Uniti ha raggiunto la soglia dei 300 milioni, a metà ottobre, l'annuncio è stato accolto con valutazioni disparate. Una «buona cosa», certo, secondo i procreazionisti per principio. Ma più consumi energetici e più inquinamento, secondo diffuse opinioni. Discutendo sugli Stati Uniti, è affiorato anche il timore che l'elevata natalità e insieme le ondate immigratorie dal Terzo Mondo possano destabilizzare la massima società plurietnica occidentale, in particolare nelle sue congestionate megalopoli. Ancora una volta, è insorta poi la tendenza che depreca il declino della natalità in Europa come un drammatico «sfinimento». Simili opinioni trascurano il dato che nell'Unione Europea dei 25 la popolazione supera 461 milioni di abitanti sulla superficie di 3 milioni e 969 mila chilometri quadrati, rispetto ai 9 milioni e 373 mila degli Stati Uniti. Fra le cause della denatalità nell'Ue, come avvertono sociologi, demografi, economisti e persino etnologi-etologi, va dunque inclusa la controversa questione degli «spazi di vivibilità», oltre alla minore disponibilità di materie prime o di risorse energetiche.
Più che deprecare la denatalità o debolezza degli europei, sarebbe da ricordare la serie di strenui tentativi cinesi e indiani, con pratiche drastiche o anche spietate negli ultimi decenni, per limitare l'esorbitante «potere moltiplicatore della specie». Quanto al Terzo Mondo preindustriale superpopolato malgrado la più profonda miseria, è da considerare che nessun soccorso quantificabile può davvero fronteggiare quell'inflazione umana. Dunque, deforestazioni seguite da desertificazioni e da emergenza idrica. Eppure, nel mondo islamico pervaso dal precetto che «il numero è potenza», mentre la poligamia favorisce la massima procreazione, operano di rado governi orientati a perseguire qualsiasi responsabile politica demografica. Fra gli enormi squilibri del nostro tempo, così la proliferazione umana procede a ritmi variabili e in larga misura incontrollabili. Chi tende a svalutare le proiezioni statistiche dell'iperpopolazione dovrebbe ricordare alcuni dati dell'esperienza storica. Nel 1968, l'anno dell'Enciclica Humanae Vitae di Paolo VI, i nostri simili erano tre miliardi e mezzo. All'inizio degli anni 90, il Population Reference Bureau dell'Onu prevedeva sei miliardi per l'anno 2000, come poi è stato. Nel dicembre 2005, seguiva l'annuncio: «È nato l'homo sapiens numero sei miliardi e mezzo». Ma viene ignorata, tuttora, l'insostenibilità dei fenomeni d'accrescimento illimitato in presenza di fattori limitanti. Da una parte, la pressione dei consumi o iperconsumi e dell'invasiva demografia. D'altra parte, la scarsità di risorse naturali non rinnovabili e la precarietà delle condizioni ambientali. Senza decisi passi verso un minimo sistema d'equilibrio globale, appare arduo anche solo concepire un'ipotesi di «ecologia umana» vivibile per le prossime generazioni.

Corriere della Sera
8 gennaio 2007


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 132
Registrato: 04-2002
Inviato il martedì 09 gennaio 2007 - 18:49:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Davide,

effettivamente qualcosa sembra che si muova, anche se il grande pubblico viene mantenuto assolutamente all'oscuro su questa tematica.

Io invito chiunque legga questo a post a riflettere a fondo su cosa significhi avere dei figli e su cosa significhi dare loro una crescita degna e senza privazioni.

Questo deve dipendere non solo dalle nostre possibilità, ma anche dalle possibilità che il nostro mondo offre a noi abitanti.

La Terra è un pianeta a sè stante e al momento non possiamo andare in nessun altro posto ed anche se potessimo farlo, è sempre giusto e sacrosanto rispettare l'equilibrio della natura.

Molta gente, anzi moltissima e aggiungo ignorantissima, di fronte a questo argomento incomincia a sparare castronate a non finire.

Limitare la propria prole a 1 o 2 figli ed averli tra i 30 ed i 40 anni è tutt'altro che un sacrificio.

Peccato che chi ci critica manco legge le nostre proposte.

Svegliaaaaaaa gente, i nostri figli faranno la guerra anche per avere le risorse più banali e la colpa è della nostra indifferenza e ignoranza nel non vedere che su questo pianeta siamo in troppi.

Salome a tutti.

Emilio


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 206
Registrato: 08-2002
Inviato il martedì 09 gennaio 2007 - 19:45:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Emilio,

va detto che anche l'Italia e l'Europa sono sovrappopolate. Non dobbiamo solo pensare alla Cina o all'India. 57 milioni di abitanti nel nostro paese non ci stanno.

Per determinare se un paese è sovrappopolato, dovremmo calcolare qual è la sua estensione (chilometri quadrati), e verificare quale percentuale sia pascolabile e quale sia coltivabile di questo paese.
Va detto che una famiglia di 5 individui ha bisogno di un ettaro di terreno, sia esso destinato a coltivazione che a pascolo (da cui ottere carne di cui nustrirsi). In altre parole, ogni chilometro quadrato di terreno fertile può nutrire 12 persone, secondo le modalità riportate sopra.

L'Italia è un paese prevalentemente montuoso e solo una porzione del suo territorio può essere destinata a pascolo o agricoltura. Va detto che i terreni paludosi o montuosi devono essere esclusi dal conteggio.

Lo stesso calcolo deve essere fatto per tutti i paesi del mondo affinchè non vi sia carenza di nutrimento.

Ebbene, ne risulta che la popolazione italiana non dovrebbe superare i 2,3 milioni di abitanti, invece dei 58 che la popolano adesso. Questo significa che adesso l'Italia attinge risorse alimentari dall'esterno, a discapito di altre popolazioni il cui sviluppo non è più possibile.

C'è qualcuno che vorrebbe aggiungere qualcosa ?

Salome,
Davide


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 133
Registrato: 04-2002
Inviato il martedì 09 gennaio 2007 - 21:51:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Davide,

una cosa vorrei aggiungere che mi viene in mente ora e cioè che forse forse quello che stà succedendo in Cina ed in India, intendo l'enorme aumento del consumo delle risorse, non arriverà ai livelli che gli stessi cinesi ed indiani si aspettano, perché come si suol dire abbiamo già "raschiato il fondo".

Oserei dire che sebbene sia giusto lottare per sopravvivere in ogni condizione ci si trovi, è assolutamente egoistico procreare a dismisura infischiandosene del mondo e degli altri esseri umani che ci circondano.

Meglio non avere figli, allo stato attuale, che averne più del dovuto.

Salome

Emilio


Rei
Iscritto

Messaggio numero: 123
Registrato: 02-2003
Inviato il martedì 09 gennaio 2007 - 20:59:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Davide e Emilio,

ho letto l’articolo di Alberto Ronchey sulla sovrappopolazione che, non a caso, è apparso sul Corriere della Sera, lo stesso giornale che tempo fa pubblicò gli articoli-editoriali di Giovanni Sartori sempre riguardanti la sovrappopolazione.

Sinceramente penso che il problema della sovrappopolazione sia talmente grande e multi-sfaccettato che, a lungo termine, sia praticamente impossibile ignorarlo.

Infatti sia che si parli del problema dell’inquinamento, dei cambiamenti climatici o che si parli del problema della “carenza” d’acqua potabile e dei vari squilibri del mondo; in pratica non si fa altro che parlare dei vari effetti di un'unica causa: la sovrappopolazione.

Ed è per questo che, secondo me, sia praticamente impossibile ignorarlo, dato che tutti, o quasi, i problemi del mondo sono causati, e aggravati, dalla enorme massa di esseri umani che “infesta” (nel senso che sfrutta e distrugge in modo assolutamente irresponsabile la natura che lo circonda, come un parassita nei confronti di un “ospite”); ed è solo una questione di tempo prima che anche l’Occidente adotti i metodi drastici gia adottati dalla Cina, anzi probabilmente più il problema si aggraverà, più drastici e disumani saranno i metodi per porvi rimedio.

Quello che purtroppo è possibile, non è tanto ignorare il problema (che come ho già detto è impossibile dato che ci riguarda e ci “colpisce” tutti, volenti o nolenti), quanto rendersi conto, e dunque diventare consapevoli, che quasi tutti i problemi dell’uomo, da quelli ambientali, a quelli energetico-economici fino a quelli sociali, hanno la loro origine nella radice di tutti i mali: la sovrappopolazione.

Salome
Enrico


Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 134
Registrato: 04-2002
Inviato il mercoledì 10 gennaio 2007 - 16:20:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Enrico,

effettivamente penso anch'io che tu abbia ragione quando dici che volenti o nolenti tutti si accorgeranno del problema.

Della causa ci vorrà un po' più di tempo, ma anche questa deve per forza essere individuata a livello di massa poichè sempre più velocemente sarà evidente.

Una cosa che invece mi da da pensare e non poco è che siccome l'essere umano in genere sa applicare la tecnologia che spesso non è in sintonia con le leggi della natura e della creazione, potrebbe anche essere che per porre rimedio ai vari problemi causati si finisca col generare pasticci che a loro volta generino dei danni irreparabili.

Non mi riesce di pensare che chi governa abbia così tanto cervello per scegliere i giusti rimedi se nemmeno si accorge delle reali cause.

Come dissi nel post precedente, dovremmo comunque aspettarci cose tragiche.

Tuttavia è necessario continuare a informare la gente sul problema perché piuttosto che niente è meglio "piuttosto".

Un saggio proverbio che mi ha insegnato mio nonno.

Salome

Emilio


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 207
Registrato: 08-2002
Inviato il giovedì 11 gennaio 2007 - 13:03:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

ciao a tutti,

ancora, ogni giorno e da ogni parte abbiamo la conferma della cecità spaventosa della situazione. Si da talmente tanto per scontato che il "diritto" alla procreazione sia intoccabile che non si giunge nemmeno a poter lontanamente pensare ad una possibile soluzione del problema sovrappopolazione attuando un controllo delle nascite.

Questo, ovviamente è ciò che gli stati, gli eserciti, le multinazionali ecc. sperano e cioè in una crescita illimitata della popolazione.

Ma anche se andiamo a vedere i singoli cittadini, quelli che per così dire si incontrano per strada, anch'essi faticano a poter pensare ad una soluzione che preveda il controllo delle nascite.

Problema dell'inquinamento ? Risposta : motori più puliti. Problema della mancanza di acqua ? Sistemi più efficenti. Problema della mancanza di materie prime ? Riciclaggio.

Tante belle parole che poggiano su fondamenta di sabbia. Parole che verranno travolte dalla mostruosa realtà la cui ombra si ingigantisce sempre di più all'orizzonte e che fa paura già da adesso. Questa realtà farà sbattere la faccia contro il muro a tutti quelli che adesso pontificano soluzioni non capendo neanche di che cosa stanno parlando.

L'insolito caldo di quest'inverno è solamente una piccola avvisaglia di ciò che succederà nei prossimi anni, e ahinoi dovremo tutti soffrire questa incredibile cecità che ora mostra tanta arroganza.

Salome,
Davide


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 208
Registrato: 08-2002
Inviato il domenica 14 gennaio 2007 - 10:05:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao a tutti,

negli anni 2005 e 2006 sono nati e nascono persone al ritmo di 6 persone al secondo. La popolazione in questi ultimi anni è incrementata di circa 200 milioni di persone all'anno. Per fare un esempio è come se in 1 anno e mezzo si fosse aggiunta un'intera popolazione pari a quella USA che prima non c'era e adesso c'è.

E' ovvio che queste nuove centinaia di milioni di persone necessitano di vestiti, di acqua e di cibo, di energia.

Chi strilla e si trappa i capelli per i bambini che muoiono di fame e al contempo porta avanti una politica avversa al controllo delle nascite, non si chiede perchè pochi anni fa c'era un miliardo di persone che moriva di fame nel mondo e adesso che ne sono tre ? Qual è la soluzione? Stampare sempre più calendarietti con in bambini africani che ti guardano disperatamente al fine di raccogliere somme di denaro che arricchiscano le società umanitarie?

Perchè queste persone si ostinano cocciutamente e testardamente a non riconoscere che il problema, la radice di tutti i mali sta nella sovrappopolazione galoppante e devastante ?

Tutto questo perchè da un lato è scomodo, e dall'altro perchè a chi detiene il potere interessa una popolazione sempre maggiore, sia per peso politico, sia per mercato maggiore, sia per un esercito maggiore. Non importa quante persone moriranno di fame, non importano le carestie e le siccità, non importa quante lacrime e sangue verrà verato.

Una popolazione maggiore è più importante dei morti di AIDS, è più importante dei morti di fame, ha più valenza politica delle disperate migrazioni di massa.

Ciò che importa è solo ed esclusivamente il potere, il numero, la quantità, il dominio e lo spavento sugli altri. A queste persone interessa solo una cosa : mostrare che possono portare l'inferno sulla terra e riempire i propri nemici di paura. Interessa che i loro nemici dicano : "loro contano 1 miliardo e mezzo di persone, dobbiamo stare attenti a non contrariarli".

Ma questo povero piccolissimo e bellissimo pianeta è limitato e non ce la farà ancora per molto.

Tutte le persone sono dotate di una consapevolezza, di una capacità di ragionamento e di una logica di base. Ciò che può fermare la sovrapopolazione nel mondo è solo ed esclusivamente il riconoscimento del problema e l'attuazione delle contromisure necessarie che equivalgono ad uno stop delle nascite programmato.

Salome,
Davide


Cortex
Iscritto

Messaggio numero: 18
Registrato: 11-2006
Inviato il domenica 14 gennaio 2007 - 19:54:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Il problema della sovrappopolazione non si risolverà mai se non cambia la mentalità umana,l'abitudine degli esseri umani.Il problema è che l'umanità ragiona come dei primitivi privi di cervello,non conosce l'amore,il vero amore e di conseguenza si sposa mette al mondo figli,si lascia,si risposa,altri figli oppure si sposa,si accoppia,mette al mondo figli anche se tra la coppia non c'è una vera affinità ecc ecc.L'essere umano nuota nella sua ignoranza e il problema maggiore e che gli piace da morire questo sguazzare nella sua ignoranza e nella sua arretratezza mentale.Io credo fermamente che il problema è l'essere umano,sia esso ricco,potente o "normale".Ormai ci si accoppia per paura di rimanere soli,per divertimento,per esperienza di vita,il tutto mascherato da un falso e illuso amore.Che l'essere umano impari prima a conoscere il vero amore e la ragione e poi metta al mondo dei figli.
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Emilio
Moderatore

Messaggio numero: 138
Registrato: 04-2002
Inviato il lunedì 15 gennaio 2007 - 16:59:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Cortex,

il tuo post non fa una piega, è la triste realtà.

Tuttavia in futuro le cose cambieranno, ma ciononostante i momenti tragici in cui pagheremo le conseguenze di questo modo di vivere devono ancora arrivare.

Ora si tratta di non limitarsi ad aspettarli e basta, continuiamo a diffondere le notizie importanti e reali senza fermarci.

Probabilmente proprio grazie a questo nostro lavoro le conseguenze saranno minori.

Io qualche anno fa ero davvero affranto di fronte all'impotenza in cui mi trovavo, ma oggi capisco che un mondo ha bisogno di tempi relativamente lunghi per modificarsi e deve necessariamente passare anche attraverso gli errori e le reltive conseguenze.

Salome

Emilio


Davide
Moderatore

Messaggio numero: 210
Registrato: 08-2002
Inviato il lunedì 15 gennaio 2007 - 19:48:   Modifica Messaggio Stampa Messaggio    Sposta Messaggio (Moderatore/Amministratore soltanto)

Ciao Cortex,

quanto dici colpisce nel segno. Basta che ci guardiamo attorno e chiediamo alle donne perchè decidono di fare un figlio. Ecco che la maggior parte di loro daranno una risposta illogica. Molte diranno che "è bello"; altre diranno che hanno ormai raggiunto l'età (!) e che se non lo fanno ora poi non lo fanno più. Alcuni uomini invece hanno bisogno di avere un figlio (una famiglia) per dimostrare al mondo e a loro stessi che non sono più bambini. Molti altri invece faranno un figlio perchè "lo esige la società". Lo strano, il diverso o l'inconsueto, non sono sempre ben visti. Una famigliola è invece il tassello che la società richiede.

Peggio poi sono quelle coppie che fanno un figlio per risolvere i loro problemmi. Queste persone dalla vita non hanno capito niente: un figlio non risolve i problemi, ma li mette in secondo piano, poichè calamita su di sé un'incredibile quantità di energie e risorse. I problemi che prima c'erano non spariscono, vengono solo "parcheggiati". Quando le cose si saranno poi messe tranquille, essi si ripresenteranno. O peggio, si presenteranno nel momento in cui ci sarà un figlio, quindi con molto meno tempo e lucidità mentale per risolverli.

La cosa peggiore poi è quando due persone incompatibili che difficilmente possono convivere senza problemi, fanno un figlio. Qui avviene il dramma, poichè due persone che non possono stare assieme poichè troppo differenti, si trovano anche un figlio da gestire e a cui voler bene. Va detto che un bambino sente l'armonia o la disarmonia tra i genitori molto bene. Egli è una persona, non è un orsacchiotto a cui fare le smorfie e tutto quanto gli viene impresso o egli impara emotivamente nei primissimi mesi e anni di vita, gli resterà sulla groppa per tutta la vita, e se le cose non sono state troppo lisce per lui (non per colpa sua) si dovrà portare questo fardello sino alla morte, tutto per colpa di due inconsapevoli che hanno permesso al caso, o al "sentimento" di decidere quando e se procreare, spegnendo quindi il cervello.

Non va poi dimenticato che in questo modo viene messa al mondo una persona umiliandola, rendendola strumento risolutore di una situazione di cui lui / lei non è neanche consapevole o responsabile.

salome,
Davide

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